Acqua, come gestore unico ora si pensa a una Spa Resistenza dei privati mette a rischio fondi del Pnrr

Ventisette anni, non proprio ieri. Tanto è trascorso dall’entrata in vigore della legge Galli, la prima a introdurre il principio di una gestione integrata delle acque all’interno di porzioni di territorio sufficientemente ampie da garantire economie di scala. In Sicilia, tuttavia, questo tempo è passato senza colpo ferire o quasi, e questo nonostante nel 2006 il codice dell’ambiente abbia ancora di più definito la materia. Adesso però i nodi stanno arrivando al pettine e il rischio di perdere il treno chiamato Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, con i suoi oltre due miliardi di euro destinati alla realizzazione di infrastrutture idriche in Italia, inizia ad allarmare il governo nazionale e l’Arera, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente che ha ipotizzato di commissariare per almeno quattro anni le realtà inadempienti. Molto più a valle, nei territori, lì dove le governance dei servizi come quello della distribuzione dell’acqua significano anche posti di sotto governo e gestione del potere, la sensazione è che questo di consapevolezza sia ancora ovattata. Il caso dell’Ato etneo in un certo senso fa scuola. 

Se il 2020 si era chiuso con l’Assemblea territoriale idrica – l’ente a cui aderisco i 58 Comuni della provincia – che aveva deliberato la nascita di una società consortile per la gestione in house integrata del servizio, di cui avrebbero fatto parte Sidra, Acoset, Sogip e Ama, il 2021 è stato segnato da ricorsi e un procedimento dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) che hanno cambiato le carte in tavola. In entrambe le situazioni a essere protagoniste sono stati i tanti soggetti privati che fin qui hanno popolato la galassia di piccoli e medi gestori del servizio nel Catanese. E che non ci stanno a farsi da parte per lasciare che l’intero servizio passi in mano al pubblico. La più agguerrita è senz’altro la Servizi idrici etnei. Conosciuta con l’acronimo Sie, è la società per azioni pubblico-privata che si occupa della distribuzione dell’acqua in diversi comuni della parte meridionale della provincia. Da Caltagirone a Militello in Val di Catania, da San Cono a San Michele di Ganzaria, a cui da qualche anno si sono aggiunti anche Licodia Eubea, Grammichele e Vizzini

A rivolgersi a febbraio all’Agcm è stata la Hydro Catania, il socio privato di minoranza di Sie, mettendo sostanzialmente in dubbio la legittimità della scelta dell’Ati di gestire in house il servizio. Un rilievo basato sul convincimento secondo cui l’ente non avrebbe realmente valutato i costi e i benefici delle alternative a disposizione: indire una gara pubblica per affidare la gestione a un privato oppure optare per una gestione mista pubblico-privata. Da parte sua, l’Agcm ha sollevato perplessità sull’ipotesi di una società consortile, intravedendo in questa soluzione gattopardesca, utile sostanzialmente a garantire a Sidra, Sogip, Ama e Acoset di proseguire in una ripartizione del territorio a cui sarebbe seguita una gestione di fatto separata. Da parte dell’Assemblea territoriale idrica la risposta è stata quella di giocare d’anticipo, scartando la società consortile a favore di una società per azioni destinata soltanto a soggetti pubblici. In modo da rasserenare l’Agcm ma al contempo di difendere la scelta della gestione in house.

Per quanto possa sembrare che si tratti di una querelle burocratica o tutt’al più rivolta agli addetti ai lavori, quella che si sta giocando in questi mesi è una partita che inevitabilmente si rifletterà sul futuro del territorio. Dalla qualità delle forniture idriche ai sistemi fognari, dalla possibilità di avere reti idriche non più colabrodo ai riflessi che ciò sul medio-lungo termine potrebbe significare in termini di costi in bolletta. E di tempo stavolta non sembra essercene molto: l’ultimo ultimatum per l’affidamento del servizio al gestore unico è fissato a fine ottobre. A meno di ulteriori proroghe, che potrebbero essere concesse ma che non sposterebbero di molto l’orizzonte temporale, la necessità è quella di fare in fretta. Pena, non poter usufruire della pioggia di risorse che arriverà dall’Europa.

Ma se la logica vorrebbe che in una situazione del genere i singoli Comuni mostrassero una comunione d’intenti, la realtà parla ancora di perplessità manifestate più o meno sotto banco. A ciò si aggiunge il tentativo dei privati di dare forza alle proprie ragioni. A tal proposito va detto che tra Sie e l’ente che governa l’Ato idrico è ancora aperto, da oltre tre lustri, un contenzioso seguito a una gara d’appalto vinta, nel 2004, dalla società mista per l’affidamento del servizio nell’intera provincia ma su cui successivamente si è pronunciato il Cga annullandone gli effetti e dando il la quindici anni di battaglie legali ancora non concluse. Pretese a cui ancora oggi la società non vuole rinunciare. 

In questa storia non mancano i tratti paradossali. Se la maggioranza delle quote di Sie è in mano al pubblico – ex Provincia e Comuni -, dentro Hydro Catania non ci sono soltanto privati. Il capitale di quest’ultima, infatti, è detenuto dal consorzio Consorzio stabile generale infrastrutture, ma tra i soci figurano anche Acoset, Sidra e Ama. Sogip esclusa, gli soggetti che dovrebbero unire le forze e diventare gestore unico. Le stesse società a cui il ricorso di Hydro Catania ha messo il bastone tra le ruote. Salvo essere, in qualche modo, parte di quel bastone.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]