Studenti e cittadini protagonisti degli scavi archeologici Tra reperti anni ’50 e pulizie, «scopriamo la storia etnea»

«La gente è curiosa e adesso ha la possibilità di toccare con mano cosa sia uno scavo archeologico e, soprattutto, cosa viene ritrovato. Le persone hanno sempre la voglia di informarsi e di essere a conoscenza del passato nascosto della propria città». Elvira Tomarchio non cela l’entusiasmo per l’iniziativa che la vede coinvolta insieme agli altri componenti del comitato del quartiere Antico Corso. Da maggio, insieme a Simona Todaro, docente dell’Università di Catania, gli attivisti si sono resi protagonisti delle fasi preliminari del progetto degli scavi di Montevergine. L’area interessata sarà quella dei giardini di palazzo Ingrassia, in via Biblioteca, proprio accanto al Monastero dei Benedettini. «In queste settimane abbiamo iniziato con le opere di pulizia dell’area in cui si dovrà scavare – continua Tomarchio – In tanti sono passati da lì e si sono resi disponibili. Abbiamo fornito scope e palette agli studenti che sono impegnati sul posto».

Proprio gli studenti universitari sono gli altri protagonisti degli scavi, con la possibilità di fare delle lezioni a contatto diretto con le operazioni. Palazzo Ingrassia è a pochi passi dall’area antistante la facoltà di Beni culturali. Per il momento è stata avviata la fase preparatoria, con uno scavo in superficie di trenta centimetri. «In questa fase sono stati trovati degli oggetti che risalivano a decine di anni fa – continua Todaro – C’erano molte cose che gli studenti non conoscevano, così sono stati proprio alcuni residenti che si trovavano lì a spiegare cosa fossero, come nel caso di un vecchio adattatore dell’Enel che era rimasto lì forse dopo alcuni lavori». Per la componente del comitato di quartiere, questa modalità permette ai cittadini «di appropriarsi della propria città, di sentirsi parte di un contesto e di una storia, come quella di Catania, che spesso non è molto conosciuta dagli stessi cittadini. Mettere a conoscenza i cittadini potrebbe permettere di riappropriarsi del territorio fino a rispettarlo».

L’iniziativa è nata da un’idea di Simona Todaro, docente dell’Università di Catania, con il supporto Gioconda Lamagna, presidente del Parco archeologico di Catania e Michela Ursino della Sovrintendenza e il Comune di Catania. «Da prima dell’estate lavoro al progetto insieme al comitato del quartiere Antico Corso, dove sono nata e cresciuta – spiega Todaro – L’obiettivo è quello di offrire un’esperienza didattica a 360 gradi agli studenti delle facoltà di Archeologia e Beni culturali, le cui sedi sono a pochi passi dal punto dove si svolgono gli scavi. Poi c’è quello di coinvolgere turisti e cittadini: l’area sarà sempre aperta a tutti. Durante gli scavi, tre studenti avranno la possibilità di spiegare le varie operazioni che stiamo facendo». Le prime operazioni di pulizia del terreno sono iniziate nelle prime settimane di settembre: «Abbiamo familiarizzato con tutti, nel frattempo sono stati gli stessi cittadini a darci una mano a pulire e a interessarsi – continua Todaro – Gli scavi inizieranno il 4 ottobre e proseguiranno per tutto il mese di novembre. Tutti potranno vedere quello che viene trovato: il lavaggio e il restauro sarà fatto sul posto. I reperti saranno esposti nella sede del parco archeologico».

L’area su cui si scaverà è di nove metri per dieci. L’idea di procedere in quel punto è nata dalle prospezioni fatte dall’architetto Giancarlo De Carlo all’inizio degli anni Duemila in occasione del recupero del vicino Monastero dei Benedettini. «Da queste ricerche abbiamo capito che l’area è libera dal banco lavico – osserva Todaro – Le due colate laviche del 693 a.C. e del 1669 non hanno lambito questa parte, pertanto ci potranno essere dei resti appartenenti a diverse epoche, persino quelle preistoriche. Durante le operazioni ci serviremo di georadar che ci permetteranno di capire in maniera più precisa come condurre gli scavi». Per il momento gli studenti che parteciperanno sono 48, ma il numero è destinato ad aumentare. «Siamo pronti a cominciare – conclude Todaro – Questo momento di archeologia urbana sarà un’occasione di scoperta e di conoscenza che permetterà l’interazione e la condivisione assoluta tra diversi ambiti: quello disciplinare, civico e scientifico». 


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]