Nuovo sbarco di migranti al porto di Catania Barcone intercettato al largo di Capomulini

Nuovo sbarco di disperati sulle coste catanesi. Un barcone con a bordo 110 migranti, tutti maschi, giovanissimi e di presunta nazionalità egiziana – di cui buona parte minorenni è arrivato intorno alle 9.30 di questa mattina al porto di Catania. Il natante, una carretta del mare in condizioni precarie, è stato intercettato all’alba dalle fiamme gialle di Messina al largo di Capomulini, frazione di Acireale, dove è stato affiancato dal guardiacoste Zanotti e rimorchiato fino al porto etneo. Ad attendere l’arrivo dell’imbarcazione, ormeggiata nel molo di mezzogiorno, i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Catania e della capitaneria di porto, insieme a polizia, Croce rossa e altre associazioni di volontariato, intervenute per prestare i primi soccorsi. Terminate le operazioni di accoglienza ed identificazione, intorno alle 11.30 profughi sono stati trasferiti su bus dell’Amt al Palacannizzaro, dove saranno temporaneamente ospitati.

Le condizioni degli extracomunitari giunti al porto di Catania, al netto della fatica dovuta alla lunga traversata in mare, sarebbero abbastanza buone. «Sono tutti disidrati ed ipotermici – spiega Isabella Bartoli, responsabile del 118 sezione di Catania, Siracusa e Ragusa – ma in complessivo stanno bene». Solo quattro di loro, stremati dal viaggio, «si sono sentiti male e sono stati portati in ospedale, ma le loro condizioni non sono gravi», rassicura Bortoli. Insieme al 118, a prestare i primi soccorsi ai migranti c’erano anche i volontari di Seus, Misericordia, Anpas, Sicilia emergenza, Protezione civile, Saf e Nuova acropoli.

Presenti sul posto anche il procuratore aggiunto Michelangelo Patanè e il sostituto Andrea Bonomo, intervenuti per coordinare le indagini delle forze dell’ordine. Secondo quanto riportano le agenzie, gli inquirenti ritengono che lo sbarco abbia seguito le stesse dinamiche di quelli avvenuti nei giorni scorsi. Gli extracomunitari sarebbero stati caricati su una «nave madre», ad esempio un grosso mercantile, per poi essere abbandonati al largo delle coste siciliane su una vecchia imbarcazione trascinata a rimorchio. Ipotesi che per la Procura di Catania confermerebbe l’esistenza di una grossa organizzazione internazionale che gestisce le traversate di migranti nel Mediterraneo.

[Foto pubblicate per gentile concessione dell’autore, Vincenzo Barbagallo]


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