Lavorare con lentezza

Regia: Guido Chiesa

Nazione: Italia

Anno: 2004

Genere: Drammatico

Durata: 111’

Cast: Tommaso Ramenghi, Marco Luisi, Claudia Pandolfi, Valerio Mastrandrea

Produzione: Domenico Procacci

Distribuzione: Fandango

 

www.lavorareconlentezza.com

 

Una radio indipendente e irriverente, Radio Alice, il cui unico scopo è “dar voce a chi non ha voce”.

Due ragazzi di periferia, Sgualo e Pelo, eternamente perseguitati dalla mancanza di soldi e di stimoli. E un tunnel. Il tunnel che il boss di turno propone loro di scavare per svaligiare una banca. E Radio Alice è l’unica stazione che riesce ad arrivare fin sottoterra, che fa da colonna sonora alle loro notti di lavoro ai confini del mondo, e che li prenderà al punto da convincerli a “entrare nel giro”, a far parte del gruppo di rivoluzionari che nella radio vedono la loro arma vincente contro il borghesismo della Bologna anni ’70.

Ma Radio Alice è un contenitore di storie, un intreccio di vite parallele alle loro che con le loro si incontreranno e scontreranno. Vite di femministe, di avvocati, di carabinieri in cerca di una promozione, di famigliari delusi, di amori traditi, di scelte importanti che condurranno tutti –da una parte o dall’altra della barricata- alle proteste studentesche del marzo ’77, culminate con la morte di Francesco Lorusso, venticinquenne militante di Lotta Continua, per mano di un carabiniere, e alla conseguente guerriglia urbana che sconvolse Bologna per quarantott’ore.

Un sogno infranto, quello di Radio Alice, accusata di incitare e dirigere gli scontri, e per questo chiusa alle trasmissioni il 12 marzo. I carabinieri avevano già scoperto il tunnel sotto la Cassa di Risparmio.

Molte strade si divideranno. Ma col tacito augurio di incrociarsi di nuovo, con la speranza che la vita possa prendere la giusta direzione: le luci della città viste da sopra un tetto, il fumo di una sigaretta…

Una fotografia agile e rapida ad adattarsi ai cambiamenti di tono e di situazione emotiva. Una colonna sonora variegata quanto inusuale (tra gli altri, la “Casta Diva” dalla Norma di Bellini e il motivo di traino “Kung Fu Fighting” di Carl Douglas). Un cast costellato di interessanti promesse. E una regia giovane, ma attenta alle sfumature che il passato può assumere se visto con gli occhi del presente.


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