Storia di una sede universitaria a Siracusa

Giovedì 4 maggio, assemblea degli studenti, Facoltà di Architettura di Siracusa. È prevedibile fin dalle prime parole che tutto ancora giace nei torbidi acquitrini della burocrazia istituzionale. La questione riguarda l’assegnazione dei nuovi locali alla Facoltà e porta il nome di “Caserma Abela”.

Facciamo qualche passo indietro. Febbraio 2003, il Comune di Siracusa chiede alla direzione centrale del Demanio la cessione della Caserma Abela (ancora al Ministero della Difesa), immobile che trova d’accordo il Preside Cantone e gli enti locali, e sembra soddisfare le esigenze di una Facoltà gravata dal frazionamento presso quattro sedi distinte. Una realtà apparentemente piccola quella della giovane accademia siracusana, ma che necessita di spazi adeguati alla didattica che svolge. Ma quello della burocrazia è un percorso tortuoso e stretto come un budello, dato che la risposta positiva da  parte del Demanio arriva a Giugno e la consegna dei locali ad Agosto. Ma è solo a settembre dell’anno successivo che il Comune di Siracusa procede al rilievo della struttura e all’analisi degli interventi di manutenzione. La sezione staccata dell’agenzia del Demanio di Siracusa, su richiesta del Comune, propone alla filiale Sicilia di prolungare da 6 a 19 anni la concessione dell’immobile. Era il novembre del 2004.

Siracusa, 8 marzo 2006. il Sindaco di Siracusa G.B. Bufardeci, accompagnato da due membri della giunta e dai massimi esponenti del Consorzio universitario, varca la soglia dell’ex Caserma Abela, da qualche mese nuova sede della Facoltà. La quinta, o per essere precisi la quarta, se si considera che a seguito di un sopralluogo effettuato dal personale dell’Ufficio Tecnico, uno dei locali utilizzati per lo svolgimento della didattica era stato dichiarato inagibile già in novembre (in sostituzione, e per un utilizzo “non superiore ai tre mesi” , il parroco del Duomo di Siracusa, concederà al Sindaco l’utilizzo della sala Mons. Gentile). Ecco che il Sindaco soddisfatto per aver consegnato parte del piano terra dell’ex Caserma agli studenti torna sul luogo del delitto per rivendicare i meriti dell’operazione. Troverà ad attenderlo centocinquanta studenti (due corsi) che, per insufficienza dei locali, non erano stati nella condizione di poter svolgere le attività didattiche.

In questi mesi le promesse di un pronto intervento che il Sindaco aveva pronunciato quell’8 marzo sono andate perdute “come lacrime nella pioggia”. La richiesta della Presidenza e dei rappresentanti degli studenti, che si procedesse ai lavori di parte del primo piano, e che sembrava essere stata accolta dal Comune, sembra ormai inverosimile. Anche la visione del computo metrico redatto dall’Uffico Tecnico, chiesta dai rappresentanti degli studenti, non è stata resa possibile da oscuri intoppi burocratici. Se la Facoltà di Architettura non dovesse disporre di nuovi spazi entro settembre, come farà ad ospitare altri 200 studenti? Che soluzione ha in mente il Comune di Siracusa? Forse una sesta sede?


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