Candidati rispondono, parte II

Sette candidati a sindaco per le prossime elezioni comunali a Ragusa. Ibla-lab ne ha intervistati quattro, quelli che a giudizio della redazione hanno maggiori probabilità di arrivare al ballottaggio. Dopo le interviste ad Arezzo e Massari, ecco quelle a Dipasquale e Poidomani.

Intervista di Sergio Russo a Nello Dipasquale, candidato alla carica di Sindaco di Ragusa, sostenuto da Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC, PRI, Ragusa Popolare, Ragusa Soprattutto e Dipasquale Sindaco.

D. Se sarà eletto sindaco, cosa pensa di fare per il futuro del Consorzio Universitario Ibleo?

R. In campagna elettorale tutti siamo portati a fare tanti proclami, tutti esprimiamo sensibilità verso l’Università e la sua crescita nella nostra città. Io però, oltre ai proclami, posso parlare anche del mio trascorso e della mia sensibilità già dimostrata nei confronti dell’Università. Appartengo all’Amministrazione che nel 1998, durata poi fino al 2001, con me vice-sindaco di Arezzo, ha trovato solo un corso universitario: quello di Scienze Tropicali e sub-Tropicali.
In 4 anni abbiamo aggiunto Giurisprudenza, Lingue e Medicina.
Anche alla Provincia c’è stato il mio sostegno totale al progetto dell’Università. Se oggi ci sono 4 Facoltà è grazie a quella amministrazione ed al mio ruolo di vicesindaco, componente di Giunta, e così via. Cosa farò? Punterò sicuramente per il quarto polo, nostro progetto già nel 1998, e penserò al salto di qualità: i servizi agli universitari.
 
D. Se sarà eletto, cosa pensa di fare, in particolare, per il futuro della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere?

R. La nostra Facoltà di Lingue, caratterizzata dalla lingua araba, inizia a proiettarsi come punto di riferimento non solo per il nostro bacino di utenza ma per il bacino del Mediterraneo. La nostra è una realtà che  dal 2010 in poi inizia a proiettarsi in un’area di libero scambio interessata non solo un mercato economico da 600.000 a 800.000.000 di consumatori, ma diventerà un punto di riferimento per gli scambi culturali, per tutto ciò che orbita nel bacino del Mediterraneo. Voi capite come Ragusa, che si affaccia proprio sul bacino del Mediterraneo e quindi la nostra università, possa offrire una risposta concreta allo scenario complessivo del Mediterraneo.
 
D. Cosa pensa che sia urgentissimo fare per risolvere i problemi della viabilità ragusana e dei trasporti pubblici, problemi che si ripercuotono pesantemente anche sulla vita degli studenti?

R. Innanzitutto dovrò ristabilire, ripristinare immediatamente tutto quel pasticcio che tutta l’amministrazione precedente di centro-sinistra ha lasciato a Villa Pax. Questo sarà il mio primo atto, il mio primo obiettivo, per poi ricollegarmi ad un progetto più complessivo inserito nel piano urbano del traffico e che vede anche il potenziamento per la mobilità alternativa: parlo degli autobus, penso ai collegamenti tra Ibla e Ragusa superiore con bus navetta adeguati, puntando su  un sistema alternativo di viabilità. Tutto questo attraverso la concertazione ed il confronto con tutte le parti.
 
D. Cosa pensa di fare, se sarà eletto sindaco, per promuovere una più vivace vita culturale nella città di Ragusa? Mi riferisco in particolare al problema delle infrastrutture, come un teatro e un auditorium comunali.

R. Penso che dobbiamo cercare di rendere fruibili alcune strutture già esistenti: per esempio la sala Falcone–Borsellino rendendola fruibile e a disposizione di un pubblico più ampio. Penso ad un teatro amatoriale, ad esigenze più del nostro territorio.
Per il teatro comunale: non può essere che la  città di Ragusa, città capoluogo, rimanga senza un teatro comunale.
Due soluzioni: una è il cinema teatro Marino, anche se già nel 2000 ci avevamo provato ed abbiamo trovato un problema relativo alle uscite di sicurezza. Rifarò sicuramente questo percorso vedendo se può essere risolto altrimenti proverò ad acquisire il cinema-teatro La Licata  perché ritengo che possa essere adeguato a questo ruolo. Poi altra soluzione potrebbe essere quella di rimodulare il teatro tenda, renderlo multifunzionale o per le grandi manifestazioni o per piccole iniziative. Su questo ci sono molteplici soluzioni che possiamo dare alla città.

Intervista di Gabriele Marsiglia a Franco Poidomani, candidato alla carica di Sindaco di Ragusa, sostenuto dai Democratici di Sinistra, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi, Italia dei Valori, Rosa nel Pugno e Primavera Siciliana.

D. Se sarà eletto sindaco, cosa pensa di fare per il futuro del Consorzio Universitario Ibleo?

R. La questione più importante per quanto riguarda il consorzio è la scelta del presidente, che per prendere le decisioni più giuste e ponderate sul futuro del consorzio e sulle sue attività, dovrà essere sicuramente più presente sul territorio.

D. Se sarà eletto, cosa pensa di fare, in particolare, per il futuro della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere?

R. La facoltà di lingue straniere è un punto focale per lo sviluppo multiculturale, non solo turistico, ma anche sociale di Ragusa, che, al momento dell’abbattimento delle barriere, sarà al centro del libero scambio di tragitti e di merci in movimento tra oriente e occidente.

D. Cosa pensa che sia urgentissimo fare per risolvere i problemi della viabilità ragusana e dei trasporti pubblici, problemi che si ripercuotono pesantemente anche sulla vita degli studenti?

R. Con i miei collaboratori abbiamo redatto il pianco del traffico che , insieme al piano regolatore, è già stato approvato dalla regione. Uno dei punti più importanti è quello di modernizzare in tempi ridotti, i trasporti gommati, sostituendoli con veicoli ecologici, soprattutto nei centri storici. Sogno per il futuro realtà innovative, come i mezzi ettometrici -veicoli a guida vincolata- che migliorerebbero di molto la vivibilità e gli spostamenti, ma questo è ancora un progetto per il futuro.

D. Cosa pensa di fare, se sarà eletto sindaco, per promuovere una più vivace vita culturale nella città di Ragusa? Mi riferisco in particolare al problema delle infrastrutture, come un teatro e un auditorium comunali.

R. Data la mia esperienza anche come programmazione europea, nel ruolo di project manager, so che i passi necessari comprendono un’analisi particolareggiata per valutare le opportunità e i rischi, e in base a questi trovare le variabili di rottura su cui prestare più attenzione. E’ importante determinare la qualità dei luoghi della cultura, ad esempio,  avere un teatro di qualità, non vuol dire solo con una dignità architettonica e funzionale, ma anche di contenuto. L’ideale sarebbe, per prenderre a prestito la terminologia calcistica, creare un “vivaio” in cui far crescere gli artisti.

 


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