La terra, grande escluso all’Italiafilmfest

Grandissimo deluso dell’ItaliaFilmFest è Sergio Rubini con il suo “La Terra”, film di difficile collocazione che non ha vinto alcun premio alla manifestazione inserita all’interno del Taormina Filmfest, nonostante Rubini, grazie alla sua abilità dietro la macchina da presa, sia riuscito a fondere diversi generi cinematografici: si passa infatti dal giallo al thriller, dalla commedia al western e le inquadrature dall’alto ne sono una conferma. Soltanto un abile regista poteva riuscire a fondere senza cadere nel grottesco o nel forzato così tanti generi. E Rubini c’è riuscito, grazie anche alla complicità di un ottimo cast Solfrizzi e Bentivoglio su tutti. Incomprensibile il ruolo, troppo marginale, svolto da Claudia Gerini.

In questo Western metropolitano ogni singola inquadratura sembra studiata a tavolino. Tra tutte esemplare è lo scorcio di collo ferito del paesanotto (Sergio Rubini) che unito ad un accompagnamento musicale inquietante, fa balzare dalla sedia lo spettatore. La fotografia un po’ troppo chiara rende il paese di Masagne – i cui cittadini sono rimasti delusi dalla descrizione che ne esce fuori dal film – brullo e arido. Proprio come da tradizione Western.

Unica critica che si può fare a questo ottimo film è la stereotipizzazione del sud. In questo caso un paesino anonimo dell’entroterra pugliese Mesagne (provincia di Brindisi). Paese dove il protagonista del film fa ritorno per risolvere dei problemi legati all’eredità del padre e dove conosce il “signorotto” del paese, un arricchito usuraio che presta soldi a gran parte dei cittadini del paesino e li terrorizza con l’uso della violenza. In tutto questo si inserisce la “tragedia” contemporanea. Il protagonista Luigi Di Santo (Bentivoglio) rientrato al paese dopo anni di assenza scopre che il fratello Michele Di Santo (Solfrizzi) si è inguaiato con l’usuraio più temuto del paese Tonino (Rubini). In questa atmosfera si snodano diverse storie e una processione “paesana” che non fa altro che rafforzare la stereotipizzazione di quei paesi dell’entroterra del sud. Ma in fin dei conti cosa pretendiamo? Rubini ha per caso descritto una realtà che non esiste?

Il finale è dolcemente cinico. Imprevedibile ma sperato. Non svelo altro ma do un consiglio, attendete l’uscita del dvd e affittatelo. Accendete per bene il vostro surround e godetevi il ritorno alla composizione per il cinema di Pino Donaggio – autore delle musiche del film -.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]