Cipro: l’Europa e la triglossia

Nicosia, domenica 28 gennaio 2007

Vado a comprare il pane dal periptero del mio quartiere (una sorta di bottega bazar ove si può trovare di tutto, sia food che no-food), e appressandomi alla cassa sento l’anziano titolare ringraziare il cliente che mi precede con un cordiale “thank you”. Allo stesso modo ringraziano i benzinai, i conducenti d’autobus, gli impiegati in banca, i commercianti al mercato, etc…

Tutti gli strati sociali (anzi, per essere precisi, l’unico strato sociale greco-cipriota, quello della classe media borghese) ringrazia esprimendosi, nella maggior parte dei casi e spontaneamente, in inglese. Ieri, rientrando da un’escursione ai monti del Troodos, imbiancati dalla neve, ho notato che tutta la cartellonistica stradale cipriota, anche nelle località più remote, è bilingue. A Cipro, ex colonia dell’Impero di Sua Maestà britannica, anche il più umile dei mercanti è in grado di esprimersi in inglese. Nell’isola, però, la Costituzione del 1960 riconosce come lingue ufficiali solo il greco e il turco, che – pur essendo parlato di fatto solo nella zona Nord sotto occupazione – compare tutt’oggi su alcuni moduli e stampati ufficiali (passaporti, francobolli, etc..). A ciò va aggiunto che i Ciprioti parlano una variante dialettale – usata soprattutto nel discorso orale e in alcuni generi letterari (poesia, teatro) – che risente di elementi veneziani, francesi, catalani, arabi, turchi e – infine – inglesi, frutto delle diverse dominazioni che si sono succedute.

Ma torniamo all’inglese, la lingua della burocrazia e della legge fino a poco tempo fa, usata ancora oggi – in via esclusiva – in alcuni apparati dell’Istruzione (Intercollege, Cypruscollege, Scuola Alberghiera, Istituto Superiore Tecnologico, etc.). La sua penetrazione è di tale portata da non costituire più una scelta personale, bensì propriamente “sociale”. L’economia cipriota, votata quasi esclusivamente al terziario (turismo e servizi), ha conferito all’inglese una posizione dominante. Si ritiene che sia anche indice della limitatezza linguistica e dell’imborghesimento che caratterizzano le nuove generazioni, e in particolare alcune categorie di parlanti (liberi professionisti e del mondo dell’informazione). Altri ritengono, invece, che l’uso dell’inglese consenta nuove potenzialità espressive.

Il clima dominante di incertezza linguistica che ne è derivato ha indotto ad una maggiore tutela della lingua greca. Solo nel 1989 l’inglese ha cessato ufficialmente di essere la lingua dei tribunali. A partire dallo stesso anno la lingua greca è stata introdotta obbligatoriamente anche nelle scuole di lingua straniera. Nel 1996 è stata completata la traduzione di tutta la legislazione cipriota dall’inglese, e nello stesso periodo tutti i testi di natura pubblica sono stampati in greco e, in alcuni casi, accompagnati dal testo inglese bifronte. All’Università che frequento le lingue ufficiali sono, quindi, due: il greco e il turco ma – de facto – si usa solo la prima, ad eccezione del Dipartimento di Studi Turchi (ove la lingua di insegnamento è il turco) e le due Cattedre di Lingue straniere (inglese e francese).

Questa linguistica è un’altra particolarità di Cipro, e comprendere le sue origini storiche è un compito non poco arduo che distillerò alla prossima puntata…


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