Specchio delle mie brame

“Questa classifica non s’ha da fare” – così sbotterebbe un qualsiasi editore. Si attaccherebbe nottetempo al telefono del direttore del proprio giornale, esigerebbe una punizione esemplare per i due incauti giornalisti (Silvia Lo Re e Alex Mansueto): “Voglio vederli a spalare merda, li trasferisca agli annunci economici del Gazzettino di Roccacannuccia, quegli idioti”.

E non avrebbe tutti i torti. Perché ve l’immaginate “La Stampa” di Torino che lancia un sondaggio tra tutti i dipendenti della Fiat per stabilire chi sia il più stupido e pernicioso dei membri del consiglio di amministrazione della holding? Sarebbe un vero scoop, non c’è che dire!

Step1, almeno fino a questo momento, ha un editore di riferimento. E’ il web-magazine creato all’interno di uno dei laboratori dl MEDIALAB/Lingue, che adesso prosegue in completa autogestione ma che continua a essere ospitato sul sito della facoltà. Avendo curato il cooordinamento di MEDIALAB, e indossando i panni dell'”editore”, vi direi: “Cancellate immediatamente la classifica dei professori”.

Step1 però è un laboratorio, dove si impara facendo. Perciò niente censure preventive. Ma una discussione – anche dura – questo sì. In verità non c’è molto da censurare. “E gli studenti hanno votato davvero” mi pare infatti un esempio di giornalismo mediocre. Che questo articolo abbia attirato l’attenzione del quotidiano locale non può considerarsi una smentita, perché il quotidiano locale non detiene il marchio doc in fatto di giornalismo d’eccellenza. In verità ci sarebbero moltissimi altri temi, legati al rapporto tra l’università e la città, sui quali i cronisti de “La Sicilia” potrebbero cimentarsi se ne avessero voglia.

All’origine del vostro sondaggio c’è l’ultima sparata della Moratti, che se non fosse membro di un governo di centro-destra chiamerei volentieri la sinistra ministra; nel senso di funesta, ostile all’intelligenza, minacciosa nei confronti dell’università pubblica, nefasta per le sorti della ricerca scientifica nel nostro Paese. Rispetto alla vera e propria ossessione che la ministra Moratti ha di tagliare a più non posso i fondi per l’università pubblica, la sparata sulla valutazione dei professori, da considerarsi anche ai fini dei finanziamenti, è una classica manovra diversiva. Si prova a dare in pasto all’opinione pubblica una notizia curiosa e certamente suggestiva – del tipo “a man bites a dog”, ovvero “gli studenti bocciano i professori” –  per far passare in secondo piano tutti gli altri provvedimenti, unanimemente avversati tanto dai professori quanto dagli studenti. Su questo aspetto – se la pensata della ministra non sia l’ennesimo raggiro –  il vostro articolo è quanto meno agnostico: proviamo e vediamo che succede…

Silvia e Alex hanno però dimenticato di dire che la prova  è in corso ormai da tempo. Semestre per semestre, corso per corso, ciascuno di voi riceve un questionario molto più circostanziato dell’hit parade su “chi è il meglio professore”. La vera domanda poteva essere un’altra: “Che fine fanno le nostre schede di valutazione? Chi le legge? A che servono?”.

Ma devo dare atto ai due autori di essere stati onestissimi nell’informare sul numero delle interviste effettuate: 54 studenti presi a caso, addirittura soltanto 30 quelli che hanno partecipato al gioco della classifica dei buoni e dei cattivi. Insomma eravate nei limiti della discussione da bar, e questo passi.

Adesso però, con il sondaggio via internet e dopo l’articoletto comparso su “La Sicilia”, si rischia di trasformare questo scherzo in un succedaneo de “Il grande fratello”, cioè in una cosa tra l’osceno e il ridicolo. Mi spiegate su che basi chiedete di giudicare se un prof è ottimo oppure pessimo? E vi rendete conto che, col voto telematico incontrollato, semmai ci fosse nella nostra facoltà il professore più cretino del pianeta, costui passerebbe un’intera nottata a votare diecimila volte per se stesso?

Ragazzi, vi propongo una variante. Votiamo per il professore più sexy o per la professoressa più carina. Insomma, se proprio ha da essere goliardia, siate un po’ meno seriosi. “SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME, SAI DIRMI CHI È IL PROF PIÙ BELLO DEL REAME?”.


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