La parola alla cultura

 

Officina della cultura e delle arti: UN PROGETTO PER “IL PROSSIMO LIVELLO”. È stato questo il titolo e il tema della conferenza tenutasi lo scorso sabato al centro Zo di Catania. E già il titolo stesso dell’evento è estremamente indicativo della volontà di guardare verso il futuro per promuovere la cultura in tutte le sue forme e in ogni sua espressione.

All’incontro erano presenti diverse personalità, ma soprattutto gli “addetti ai lavori” che operano nei più disparati campi culturali, in prima persona o per mezzo di associazioni, e che tuttora lavorano a progetti di questo tipo.

Durante la conferenza, che più che la forma di un dialogo unilaterale si è configurata come una sorta di “agorà” dove ognuno ha espresso liberamente le proprie opinioni, si è discusso delle intenzioni e delle proposte riguardo il mondo della cultura, toccando vari settori che, dall’università al ballo, dal teatro al cinema, potrebbero consentire un salto di qualità alla realtà catanese odierna e magari, con effetto di riverbero, anche al territorio circostante.

Nello specifico, si è posta la necessità di uno sforzo comune per non rimanere piegati solo sulle critiche e le recriminazioni a ciò che non ha consentito, finora, la piena espressione alla voglia di cultura che c’è nel nostro territorio. A tal proposito, è stata espressa, insieme alla necessità, anche la speranza che la prossima amministrazione faccia di più e meglio per finanziare tali progetti. Infatti, non è importante solamente avere le risorse, ma anche e soprattutto saperle gestire bene.

Ma al centro Zo sabato si è parlato anche di economia. Sembrerebbe contraddittorio e quasi paradossale parlare insieme di cultura e d’economia. In realtà la contraddizione è relativa se si pensa che per realizzare spettacoli, o qualunque altra iniziativa culturale, sono necessari cospicui finanziamenti a cui non sempre la spesa pubblica, da sola, può rispondere. Per un privato, infatti, quale migliore investimento se non il settore cultura, considerato che in questo caso al profitto economico si aggiungerebbe anche la soddisfazione di aver nutrito qualcos’altro oltre che le proprie tasche?! In questo modo la cultura sarebbe addirittura a sua volta un volano per l’economia innescando una sorta di “circolo virtuoso”.

Gli interventi sono stati tanti, perché tante erano le idee e tante le proposte, ma è chiaro che saranno necessari altri appuntamenti e nuovi incontri per concretizzare quanto si è detto e, magari, veder nascere i primi frutti sperando che ciò che si è detto non finisca relegato nel dimenticatoio.


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