Truffa ai professionisti, studi medici nel mirino «Auto rimossa da Sostare, mi presta 13 euro?»

Un anno fa, a essere presi di mira erano gli studi legali. Adesso la truffa dell’auto rimossa è rivolta ai medici di corso Italia e delle vie limitrofe. La richiesta di denaro è minima: 13 euro. Giusto i soldi che mancherebbero all’uomo per chiedere la restituzione immediata della propria automobile, appena portata via dagli impiegati di Sostare. A rendere ancora più convincente il quadro, un dettaglio: moglie e figlio piccolo rimasti ad aspettare in strada. «Era un uomo molto magro, con la carnagione scura e i capelli castani, sulla quarantina. Aveva degli occhiali molto spessi e un forte accento catanese», racconta Lucia Meli, l’oculista che la settimana scorsa, mentre era nel suo studio, ha ricevuto l’inaspettata visita dello sconosciuto.

Erano da poco passate le 19, e «io ero sulla porta, avevo accompagnato un paziente al quale avevo appena concluso una visita», spiega. A quel punto si è presentato il presunto truffatore. Vestito bene, in jeans e maglietta, ordinato. «Pensando che fosse un nuovo paziente, l’ho invitato a entrare. Lui in un primo momento si è rifiutato, dicendomi che preferiva aspettare. Visto che stavo parlando, gli ho ribadito che l’avrei raggiunto subito in sala d’aspetto – racconta la specialista – Gli ho chiesto chi aspettasse, perché a volte condivido lo studio con un’altra collega, non ero sicura che lui cercasse me». Ma l’uomo risponde subito: «Cerco la dottoressa Meli», dice. «Gli ho detto che ero io e lui ha replicato: “Sì, certo, lo so”. Si capiva, però, che non era vero».

La conversazione parte a quel punto. Con il modus operandi che era già stato descritto, lo scorso anno, da alcuni avvocati. «Mi ha detto che lavorava con uno spedizioniere, un certo Franco. “Facciamo le consegne, le abbiamo portato un sacco di cose, ha presente?”, insisteva». «Io, però, in studio non ho mai ricevuto pacchi – continua la dottoressa – Un altro elemento che mi ha fatto dubitare di quello che mi stava raccontando». Dopo aver tentato di presentarsi come una persona conosciuta, l’uomo si dichiara imbarazzato per la richiesta che sta per fare: la sua automobile, posteggiata poco distante, era appena stata portata via dal carro-attrezzi della Sostare. Sua moglie e il bambino erano rimasti in strada, giù all’angolo, ad attenderlo. E per riavere immediatamente l’automobile gli sarebbe bastato versare subito 50 euro.

«Mi ha spiegato che gli altri soldi li aveva e che gliene mancavano solo 13. Ha detto che metteva la sua faccia a mo’ di garanzia e che l’indomani me li avrebbe restituiti. Ha aggiunto – prosegue Lucia Meli – che aveva l’assicurazione scaduta e che, se gli uomini della Sostare avessero fatto in tempo a portarla al parcheggio, si sarebbero accorti dell’irregolarità e non gliel’avrebbero più data indietro». È una paziente in attesa di essere visitata a insospettire ulteriormente la dottoressa Meli. «Lavora come segretaria in uno studio medico vicino al mio. Mi ha fatto un cenno, l’ho raggiunta, e mi ha detto che quel signore era andato anche da loro una settimana prima», aggiunge. 

«Aveva capito che gli era andata male, perché quando sono tornata verso di lui era già alla porta. Gli ho detto che non avevo soldi e lui è andato via velocemente». «Francamente – dice Meli – questa vicenda non mi fa sentire molto sicura. È una truffa che va avanti da un po’ e questo signore è ancora in giro. E se mi avesse aspettata fuori dallo studio?».


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