San Berillo, la web serie per raccontare il quartiere «Guardiamo il cambiamento da un’altra prospettiva»

Centodieci ore di studio e riprese e 70 di montaggio, da marzo a ottobre. È questo il workshop San Berillo web serie doc, figlio del progetto Trame di quartierela proposta di «rigenerazione» vincitrice del bando regionale Boom, polmoni urbani. Insieme al laboratorio di teatro sociale Drammaturgia di comunità, il laboratorio video è uno degli strumenti ideati da Luca Lo Re, Andrea D’Urso, Mariagiovanna Italia, Giovanni De Gaetani e Fiorenza Maugeri, creatori delle Trame per il recupero storico-sociale del quartiere.

All’interno della squadra c’è anche Maria Arena: diploma in Regia alla Scuola civica di cinema di Milano, insegna all’Accademia di belle arti di Catania, Palermo e Brera ed è attiva nel quartiere dal 2008. È la regista del docufilm Gesù è morto per i peccati degli altri (2014) e condurrà il laboratorio di documentazione audiovisiva. «San Berillo, dopo il recente crollo delle due palazzine, è tornato di attualità – dichiara a MeridioNews – Ma in realtà il quartiere, al di là di quanto riportato dalla cronaca, presenta tutto un movimento di persone e associazioni che si sta riappropriando del suo spazio. una quantità di giovani che vuole intervenire sul piano artistico e sociale, una nuova volontà, una nuova onda dal basso che vuole capire gli sviluppi possibili del quartiere. Un passaggio dalla città di pietra alla città vissuta».

Il laboratorio, che si inserisce esattamente all’interno di questo clima di riscatto, si terrà da marzo a ottobre e impegnerà due appuntamenti mensili da due giorni ciascuno. Le iscrizioni, che si sono aperte lo scorso 4 gennaio e chiuderanno il 4 febbraio, sono gratuite e avvengono tramite selezione: «L’intento è di creare una classe eterogenea di 15-20 persone all’incirca, la cui composizione rispecchi quella degli abitanti del quartiere. Non chiediamo la partecipazione dei soli addetti ai lavori, ma ci interessano anche i candidati interessati agli aspetti storici, urbanistici e sociali del quartiere. Il fine è conoscere il territorio, fare ricerca sul campo e non soltanto imparare a usare una videocamera. Ci interessa l’impegno civico di ciascuno, ciò che lo spinge a partecipare e la sua vicinanza biografica ed emotiva allo spazio urbano che andremo a raccontare. Realizziamo un videoracconto per riappropriarsi del quartiere».

La docente spiega inoltre la scelta del format: «La web serie è quanto previsto dal progetto Trame di quartiere, ma è anche altro: la serialità del prodotto corrisponde a un preciso atteggiamento metodologico e a una continuità del rapporto con il luogo. Un progetto che vuole seguire le nuove trasformazioni che il quartiere sta subendo e che non c’erano fino a qualche anno fa. Riproporremo questo laboratorio il prossimo anno perché l’idea è quella di consegnare un prodotto culturale concettualmente infinito che sia a disposizione dell’intera città». La regista ricorda come i documentari sul quartiere di San Berillo realizzati fino a oggi si siano sempre concentrati su una lettura storica. E la realtà, sottolinea, «può essere guardata centinaia di volte, ma ciò che conta è la prospettiva con la quale la si guarda. Ciò che ci interessa è l’umanità del quartiere e la sua attualità, oltre che gli aspetti storico-urbanistici. Documentare San Berillo: passato, presente e futuro».


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