Ad agosto l'assessore ai Lavori pubblici prevedeva di completare il piano in una settimana e con poche migliaia di euro. Il cantiere non è ancora partito e non c'è una data certa per l'avvio. «Stiamo lavorando per arrivare, presto, alla rapida definizione della questione», assicura Luigi Bosco
Varco Garibaldi, progetto fermo da sei mesi Dubbi su proprietà del terreno, stop ai lavori
Doveva bastare una settimana per completare i lavori. «Ma a Catania c’è sempre un intoppo capace di bloccare tutto», dice l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco. L’argomento riguarda l’ingresso secondario, annunciato e mai realizzato, dell’ospedale Garibaldi di Nesima. Ad agosto l’amministrazione, insieme alla dirigenza ospedaliera, aveva programmato l’apertura di un nuovo varco per agevolare i residenti. Ma i lavori non sono ancora iniziati.
A impedire il rispetto dei tempi previsti sarebbe stato un imprevisto riguardo a una particella di terreno, la cui proprietà non era chiaro se fosse attribuibile al Comune o all’ospedale. L’assessore sostiene di avere già presentato alla direzione del Garibaldi il documento del catasto che certifica come l’area in discussione sia di competenza esclusiva dell’ospedale stesso. «Stiamo lavorando di comune accordo per arrivare, presto, alla rapida definizione della questione a all’avvio dei lavori», aggiunge il rappresentante della giunta.
Bosco e il direttore del Garibaldi Giorgio Santonocito hanno avuto un incontro a fine gennaio. È stata definita la strategia riguardo al progetto. «L’opera dovrebbe essere completata in due giorni», assicurano dall’ospedale. Ma nella riunione non sono stati fissati tempi certi per il via libera ai cantieri. Di sicuro c’è che il tratto che richiede l’impegno del Comune è una minima parte. «La realizzazione della strada continua a essere semplice ed economica. È un intervento di grande utilità per la città e il territorio». Nelle intenzioni dell’assessore, il varco dovrebbe snellire il traffico su via Palermo e rendere più agevole per gli abitanti del quartiere recarsi nella struttura ospedaliera.