Metropolitana, entro l’anno apertura delle nuove tratte Circumetnea: «A Natale arriviamo in piazza Stesicoro»

«La sentenza non mette a rischio le scadenze. Ci siamo già messi al lavoro per applicarla, ma ai cantieri non ci saranno variazioni». Alessandro Di Graziano da due anni è il direttore generale di Circumetnea. Sarà sotto la sua gestione che, se non dovessero esserci intoppi, entro settembre saranno finiti i lavori per la tratta che da piazza Galatea arriva alla stazione centrale. E da là, cioè piazza Giovanni XXIII, porta a piazza Stesicoro. «L’obiettivo è chiudere i cantieri entro un paio di mesi e poi fare tutti i passaggi propedeutici alla messa in esercizio – spiega Di Graziano – L’apertura al pubblico dovrebbe avvenire per Natale». Una sorpresa sotto l’albero dei catanesi, ma non esattamente un regalo. Perché per portare a compimento una delle più importanti opere pubbliche cittadine ci sono voluti quasi 17 anni.

Un percorso lungo, che si temeva potesse allungarsi ancora di più. È di poche settimane fa la notizia della sentenza del consiglio di giustizia amministrativa sulla gara d’appalto con la quale Tecnis si è aggiudicata i lavori per il tratto di metropolitana che collega la fermata Galatea alla futura fermata Giovanni XXIII. A presentare il ricorso al tribunale amministrativo era stato il consorzio Ciro Menotti, secondo in graduatoria dopo Tecnis, che aveva contestato l’attribuzione del punteggio di gara. Dopo un primo pronunciamento del Tar di Catania in favore della Circumetnea, il Cga ha ribaltato tutto. Imponendo alla ferrovia catanese «l’annullamento dei verbali di valutazione delle offerte e dell’aggiudicazione all’Ati (associazione temporanea d’imprese, ndr) con capogruppo la Tecnis spa».

«La sentenza del Cga è arrivata dopo diverse conferme, di senso opposto, arrivate negli altri gradi di giudizio – precisa il direttore generale – Probabilmente un atteggiamento prudente avrebbe voluto che in attesa di tutte le pronunce noi rimanessimo fermi. Ma potevamo permetterlo?». Il risultato è che adesso la commissione che ha redatto le graduatorie – composta da due membri del ministero delle Infrastrutture e da uno di Circumetnea – deve rifarle, esplicitando meglio i criteri tramite i quali sono stati assegnati i punti alle ditte. E se una nuova valutazione cambiasse le carte in tavola e non vedesse Tecnis arrivare prima? «Ci penseremo a tempo debito – replica Alessandro Di Graziano – Abbiamo già parecchi problemi ai quali pensare, non possiamo porci anche quelli che adesso non esistono. L’applicazione della sentenza prevede una serie di passaggi, li stiamo seguendo alla lettera».

Prima che la commissione concluda, di nuovo, il suo lavoro, passerà del tempo. Settimane in cui gli operai continueranno a lavorare. Sotto al viale Africa, ma non solo: «I cronoprogrammi che ci hanno dato le aziende sono rigorosi. Con le imprese appaltatrici e con quelle subappaltatrici c’è un confronto costante – spiega l’ingegnere – Entro il 2016 dovrebbero concludersi anche i lavori per la tratta Borgo-Nesima, che prevede quattro fermate. Alla chiusura dei cantieri bisognerà fare, anche lì, i collaudi e una serie di altri adempimenti. Poi si apre al pubblico». Forse entro i primi mesi del 2017. «Tutti questi anni di attesa sono imputabili a una moltitudine di fattori – aggiunge il direttore generale – non si può limitare tutto a casi isolati o a persone». Così come non si può dimenticare che la metropolitana catanese è stata per diverse volte al centro delle cronache giudiziarie cittadine. 

Per esempio per il processo sul presunto uso di cemento depotenziato per la realizzazione delle gallerie che passano sotto la città. Un procedimento che vede tra gli imputati anche parti di Fce. «Se i lavori sono andati avanti e siamo sul punto di aprire evidentemente abbiamo fatto tutte le nostre analisi e siamo sicuri di quello che si sta facendo adesso – risponde Alessandro Di Graziano – Chiunque stia lavorando in questa opera, al di là del suo ruolo, deve poter fornire certezze. E la nostra è che abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere». Più di recente, però, la magistratura ha avuto di nuovo a che fare con i lavori della metro. Quando ha sequestrato Tecnis, affidandola all’ex sottosegretario Saverio Ruperto. «Lo sforzo per andare avanti è anche il suo – conclude Di Graziano – Spesso, parlando di questa metropolitana, dimentichiamo che da dicembre la più grande azienda siciliana di costruzioni è in amministrazione giudiziaria. Sono colpi pesantissimi da assorbire, ma il lavoro dà i suoi frutti. E questa città merita di avere, finalmente, la Nesima-Stesicoro».


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