Corso Martiri, già nel degrado l’area inaugurata Il secondo appalto scatterà al termine del 2018

C’è un’area del centro cittadino, il corso dei Martiri, che da 67 anni attende di essere risanata. E poi c’è la prima struttura completata ed inaugurata di un appalto gigantesco, che però si ritrova già immersa nella solita nebulosa di degrado, scarsa manutenzione e inciviltà diffusa. Il primo taglio del nastro del nuovo corso ha riguardato uno spazio riqualificato in via Fischetti, con panche in metallo, aiuole a verde e un ampio corridoio centrale. Enzo Bianco l’ha consegnato alla città lo scorso 5 giugno, appena 15 giorni fa. Forse appena un po’ frettolosamente. In piena campagna elettorale, a cinque giorni dal voto. E – stando a quanto spiegano gli uffici a MeridioNews – in un momento in cui la struttura non era ancora stata riconsegnata dalla ditta al Comune. Dopo un collaudo lampo che, spiegano ancora fonti nella burocrazia comunale, non ha contemplato l’impianto di irrigazione, che infatti è fermo. A tutt’oggi, l’amministrazione comunale non ha ancora acquisito al demanio quello spiazzo, dove, ammettono gli uffici, «serve ancora qualche rifinitura». L’area si presenta piuttosto grigia, con le aiuole secche e invase da cartacce e rifiuti, i tubi del sistema idrico – completamente a vista – che non vedono l’ora di essere vandalizzati. Qualche homeless che – in pieno giorno – dorme in terra su un giaciglio di fortuna composto da un cartone e un telo. Cataste di immondizia non appena si gira l’angolo. E un cartello – più che altro un foglio di carta – che reca la dicitura «spazio fruibile solo nelle ore diurne». Difficile che sia davvero così, senza alcuna delimitazione. Palazzo degli elefanti, al momento, non può fare manutenzione perché l’opera non è ancora sua. Però l’ha già inaugurata. 

La figurina di Enzo Bianco con il casco protettivo in testa, alla guida di un escavatore, si inserisce già di diritto nella mitologia per immagini della politica catanese. Sembra passato un decennio, invece quello scatto risale a sei mesi fa. Era l’undici dicembre 2017 quando l’ormai ex sindaco di Catania, con la mano sulla leva di controllo di quel mezzo da lavoro, diede l’avvio al risanamento di corso dei Martiri. Il primo appalto, suddiviso in quattro lotti, vale poco più di un milione 900mila euro, ed è stato assegnato al Consorzio stabile costruttori guidato dall’imprenditore di Maletto Capizzi. I lavori erano scattati a dicembre e dovrebbero chiudersi esattamente dopo 183 giorni. In altre parole, siamo già agli sgoccioli, se non oltre. Con il settore di via Fischetti ormai (quasi) ultimato, rimangono da chiudere i rimanenti tre lotti: una zona alberata in piazza Grenoble, un viale abbellito da carrubbi nelle vicinanze della chiesa della Buona morte e infine un playground da calcetto e pallacanestro con annessa area giochi a pochi passi dalla scuola media Giovanni Pascoli. In particolare, gli ultimi due lotti sarebbero alle curve finali, come spiega un operaio con fare gentile. 

Ma il primo appalto non è che la punta del’iceberg dell’appaltone di corso dei Martiri. Una partnership pubblico/privato avviata dall’amministrazione Stancanellicon il master plan firmato dall’archistar Mario Cucinella che rappresenta un investimento da quasi 240 milioni di euro, e la convezione urbanistica firmata con i proprietari di quelle aree degradate, ovvero banca Unicredit e Risanamento san Berillo srl. I lavori dei primi quattro lotti (contrassegnati con la sigla Vp da tre a sei, dove Vp indica opere di urbanizzazione primaria), sono stati assegnati alla fine dello scorso ottobre, sfruttando una partita di giro: l’azienda di Capizzi avrebbe dovuto versare delle somme al Comune per oneri di urbanizzazione pregressi, e le ha invece utilizzate per avviare i cantieri. Il vero nucleo del risanamento – spesa da circa 14 milioni – si concentra però nelle aree Vp1 e Vp2, dove, fra piazza della Repubblica e la fossa di corso dei Martiri, dovrà essere costruito un parcheggio multipiano interrato e la prima parte del parco-boulevard commerciale. La gara non verrà espletata, a naso, prima del prossimo dicembre. In questa fase il progetto viene verificato da una società specializzata di Genova, che non finirà prima di tre o quattro mesi. A quel punto le carte passeranno alla commissione genio civile, che le tratterrà per 45 giorni. Come ultimo passaggio, verrà approntata e celebrata la gara d’appalto. Anche stavolta con uno scambio a copertura di oneri di urbanizzazione. 

C’è poi la sigla Umi (unità minime di intervento) sugli altri interventi del master plan, che prevedono la costruzione – con fondi dei privati – di una galleria commerciale, un hotel di lusso, un museo e un auditorium, una grande piazza, infine edifici a uso sia residenziale che commerciale. Con fondi pubblici ma soprattutto privati. Un investimento che, come detto, dovrebbe trasformare il corso – da bubbone degradato del centro cittadino qual è adesso – in una passeggiata verde inserita in un ampio, complesso polo commerciale e abitativo


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