Elezioni Acireale, centrosinistra spera con Rito Greco «Arresto di Barbagallo? Penso a dare una guida forte»

Politico cittadino di lungo corso e figura di riferimento per la frazione marinara di Pozzillo, Rito Greco è il nome su cui il centrosinistra ad Acireale, non senza tentennamenti e dispute interne, ha fatto quadrato in vista delle Amministrative del 10 giugno. A sostenerlo larga parte dell’amministrazione e della maggioranza uscente, chiamata a gestire il delicato momento, dopo l’inchiesta Sibilla, che a febbraio ha portato all’arresto dell’ex sindaco Roberto Barbagallo. Nel 2014 fu eletto con l’opposizione, per nel gruppo misto e votare il bilancio a metà sindacatura.

Rito Greco, a distanza di 14 anni, rieccola a tentare di diventare sindaco di Acireale. Cosa l’ha convinta a rimettersi in gioco come primo cittadino e non solo come consigliere?
«Avevo deciso di concludere, con questo mandato consiliare, una carriera lunga e soddisfacente. Gli eventi che improvvisamente hanno modificato il quadro politico e le richieste degli amici e dei colleghi consiglieri, che hanno voluto fortemente la mia candidatura, mi hanno spinto a mettermi a disposizione della mia città e dei miei concittadini, con un programma efficace che punta a centrare le esigenze indifferibili per la nostra comunità».

Nel 2014 è stato eletto nelle file del centrodestra, che candidava a sindaco Michele Di Re. Oggi se lo trova avversario per la fascia tricolore. Un po’ l’inverso di quanto accaduto tra 2004 e 2009, quando prima fu avversario di Nino Garozzo per poi, cinque anni dopo, venire eletto in una lista a suo sostegno. Effetto della politica liquida o della voglia di esserci comunque?
«La mia storia politica è sotto gli occhi di tutti da ormai molti anni. Essere stato presente all’interno delle istituzioni per diversi mandati non è stato certamente un caso, ma la volontà forte di quei cittadini che hanno deciso ripetutamente di accordarmi la loro fiducia. Ritengo a proposito della candidatura dell’ingegnere Di Re, persona che stimo, che quel progetto figlio di un momento diverso sia stato ampiamente bocciato alle scorse elezioni. Peraltro la sua assenza negli ultimi anni ha rafforzato in me la convinzione che politici non ci si improvvisi nel tempo libero o per le scadenze elettorali, ma che l’impegno e l’amore per la città si dimostrino ogni giorno, specialmente se non eletti, come peraltro successe a me nel 2004 quando all’indomani della sconfitta, e senza paracadute, per cinque anni dall’esterno ho dato comunque il mio umile contributo alla città».

La scelta del suo nome è arrivata in una fase burrascosa per buona parte della coalizione che oggi la sostiene. Quanto inciderà sul voto il modo in cui è finita l’esperienza Barbagallo?
«Gli eventi che tutti conosciamo hanno creato una condizione anomala, che ci auguriamo possa risolversi nel migliore dei modi il prima possibile. Il programma e la proposta politica da me messa in campo nasce proprio dall’esigenza diffusa, e da molti palesatami, di avere una guida forte come dice il mio slogan. Cioè una guida capace di rasserenare una città che vive giorni difficili. Di questo progetto sono protagoniste diverse forze politiche, alcune che hanno fatto a pieno titolo parte della scorsa amministrazione Barbagallo. Non sono in condizione di poter capire che tipo di effetti avrà ciò che è accaduto sul prossimo voto. Una cosa posso dirgliela con certezza, il 10 giugno ne sapremo di più».

La prossima amministrazione avrà il compito di risolvere una questione a cui lei tiene molto: l’amianto a Pozzillo. Si riparte dallo stanziamento dalla passata giunta. Diventasse sindaco, quali sarebbero i tempi per la definitiva bonifica dell’area?
«Il tema dell’amianto e lo stabilimento delle ex Acque Pozzillo è certamente una delle principali criticità insistenti sul nostro territorio. Negli anni il mio impegno è stato non a caso profuso in questo senso. Da sindaco certamente non arretrerei di un passo rispetto a queste tematiche. Resta evidente che il percorso di rimozione è già stato avviato e che per una prima parte è già stata bandita la gara per la rimozione. Per la restante parte, nel bilancio 2018 sono state previste le risorse necessarie allo smaltimento. Il mio impegno sarà evidentemente volto, nei tempi più rapidi che l’iter burocratico consentirà, alla bonifica completa del sito».

Che idea si è fatto dell’inchiesta Sibilla, che ha portato all’arresto non solo del sindaco ma anche di due dirigenti comunali e un vigile? Il primo fa parte della compagine politica che oggi la sostiene, gli altri per anni sono stati punti nevralgici della macchina burocratica che sarebbe chiamato a guidare.
«Ho troppo rispetto per la magistratura per poter intervenire in una vicenda che peraltro non potrei commentare in maniera attenta, non essendo a conoscenza di ogni componente dell’inchiesta. Per quel che attiene la seconda parte della sua domanda, da diversi anni sostengo che la macchina burocratica comunale necessiti di una riorganizzazione che metta al centro il cittadino e le sue esigenze. Ho messo al primo punto questa priorità, essendo per me un cardine da cui partire per consentire la crescita della nostra città».

Villa Belvedere e Ztl sono due nodi che la scorsa amministrazione non ha saputo sciogliere. Quali sono le soluzioni che propone agli acesi?
«La villa e il tema della viabilità sono effettivamente due questioni annose su cui certamente bisognerà impegnarsi per trovare la soluzione definitiva, che non allunghi i tempi solo per differire i problemi. Sulla villa Belvedere prima di ogni cosa bisognerà attendere il giudizio da parte del tribunale che ci consegnerà un quadro più chiaro su una questione che da lungo tempo, ben prima della scorsa amministrazione, ha privato tutti noi del polmone verde della nostra città, oltre che di una risorsa turistica fondamentale. Sulla Ztl crediamo che l’unica soluzione possibile sia quella di tenere conto delle esigenze di tutte le categorie cittadine. Per fare questo credo che la strada migliore sia l’istituzione di un tavolo permanente che consenta un dialogo proficuo tra le forze migliori della città».

È di questi giorni la notizia della maxi-multa dell’Ue nei confronti dei Comuni siciliani per l’inadeguata depurazione dei reflui. Acireale negli anni passati ha avuto a disposizione 133 milioni per realizzarne uno, ma non si è stati capaci di definire il luogo in cui sarebbe dovuto sorgere. Ritiene che riuscirebbe a imporre una linea decisa la sua amministrazione?
«l tema della locazione del depuratore consortile non è più un tema di competenza comunale, essendo stato nominato ormai da qualche anno un commissario ad acta deputato alla risoluzione della questione».

Tra i suoi assessori designati c’è il presidente della fondazione Carnevale Antonio Belcuore. La sua amministrazione quale futuro immagina per la principale manifestazione cittadina?
«La nomina ad assessore designato di Antonio Belcuore è un attestato di stima forte verso la sua persona e verso il lavoro da lui svolto in questi anni. Il carnevale è la manifestazione più importante che questa città organizza e riteniamo che vada sempre più rafforzato. La nostra volontà è diretta a migliorare l’offerta carnascialesca e incrementare la partecipazione, attraendo quei flussi turistici che ancora oggi non riusciamo a intercettare».

La sua giunta attuerebbe il principio della rotazione degli assessori, con incarichi a tempo, così come accaduto in questi anni o punta ad avere una squadra che duri cinque anni?
«Le nomine assessoriali fatte ad oggi e quelle che verranno fatte successivamente sono figlie di una riflessione attenta che tiene conto delle competenze e della storia personale di ognuno. Certamente non si procederà con nomine a tempo in quanto credo fortemente nel principio della continuità amministrativa, ma è evidente che ci riserviamo la possibilità di procedere nell’arco del quinquennio amministrativo a correzioni che valorizzino al meglio le capacità di tutti coloro che sostengono il nostro progetto».


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