Via Dusmet, il neo-assessore comincia la battaglia «Pedonalizzata? Così è stata uccisa la Pescheria»

Era stata annunciata da tempo. E, a ben guardare, era anche ampiamente prevedibile: Ludovico Balsamo, quando era presidente della commissione consiliare Attività produttive, dal suo scranno dell’opposizione aveva fatto una fermissima battaglia contro la pedonalizzazione light di via Dusmet voluta dalla giunta di Enzo Bianco. Adesso che il vento è cambiato e che è diventato assessore di Salvo Pogliese mantiene la promessa: l’area pedonale della villa Pacini non s’aveva da fare, e adesso si deve rimuovere. In fretta, in frettissima perché da salvare, dice Balsamo, c’è il mercato storico della Pescheria: «Lo hanno lentamente ucciso, togliendo la possibilità a tanti cittadini di andare a fare la spesa dove l’avevano sempre fatta», afferma a MeridioNews l’assessore. «La vecchia amministrazione aveva detto che la pedonalizzazione serviva a ridurre i livelli di diossido di azoto nell’aria – continua Balsamo – Ma anzi, sono aumentati». Quando gli si chiede da dove venga questa informazione, lui risponde: «È evidente: basta guardare la coda di automobili che si forma in piazza Borsellino, visto che via Cristoforo Colombo è l’unico modo per andare anche in via Plebiscito, non soltanto verso il faro». 

«Non abbiamo ancora preparato nessun documento formale – precisa l’assessore – Ma certamente ripristineremo la circolazione, pur evitando i fenomeni che conosciamo tanto bene: la doppia fila selvaggia e i parcheggiatori abusivi». Il refrain è uno solo: più controlli, più sicurezza, migliore accesso alla Pescheria con l’automobile. E a chi fa notare l’esistenza del nuovo parcheggio Alcalà proprio a due passi, realizzato con l’obiettivo di rendere più semplice il percorso di eliminazione del traffico veicolare da quella zona del centro storico, il titolare delle Attività produttive replica: «Quel parcheggio è servito solo a sanare cento posti auto. Prima i parcheggiatori abusivi, con tutte le manovre possibili e immaginabili, erano capaci di recuperarne fino a duecento. Quindi a loro è stata tolta una fetta importante di entrate, ma le attività commerciali? Cento posti auto in meno sono persone che lì non ci vanno più, e ben più di un centinaio». Una iattura, secondo il componente della giunta Pogliese, per chi lavora nella zona.

Senza contare, poi, l’elemento di approccio politico: «Noi vogliamo ascoltare tutte le parti in causa, non soltanto alcune. Siamo andati dai bottegai, dai venditori del pesce… Perché si lamentano ancora, dopo anni, secondo voi?». Discorso simile potrebbe essere fatto, quindi, anche per il Lungomare liberato: quando è stato inaugurato ha portato con sé le ferocissime critiche dei titolari dei bar di viale Ruggero di Lauria e viale Artale Alagona, che addirittura paventavano la possibilità di chiudere per i mancati incassi della prima domenica del mese. «Anche lì bisognerà fare delle modifiche sostanziali: il Lungomare sarà liberato solo di sera, come aveva senso che fosse sin dall’inizio».

Nonostante la nettissima presa di posizione, l’architetta Annamaria Pace – attivista per la mobilità sostenibile e fautrice del progetto di via Dusmet pedonale – non si dà per vinta: «L’idea di tante associazioni e anche mia è che via Dusmet debba diventare un unicum con la villa Pacini e piazza Duomo. La pedonalizzazione era il primo passo – dichiara – Ma affinché avesse senso bisognava provvedere anche agli arredi urbani, all’organizzazione di iniziative. Insomma, bisognava dare seguito al percorso iniziato». Cosa che questa amministrazione sembra non avere voglia di fare: «Non voglio essere subito così pessimista, si sono insediati da poco e magari più avanti ci sarà modo di confrontarsi – continua Pace – Su questo aspetto, via Dusmet appunto, non ci sono stati contatti con la giunta. Ed è un peccato: la città deve essere ripensata a misura di pedone, deve essere immaginata come un posto in cui nascono attività commerciali, in cui un ristorante può mettere i tavolini in tutta una strada, a due passi dal Duomo. Non possiamo pretendere di entrare in macchina ovunque». E la Pescheria che, a detta dell’assessore, rischia di fallire? «Non ho nessun dato in questo senso». È possibile che sia perché non si possono parcheggiare le auto fino a davanti alle bancarelle? «Il trasporto pubblico non serve proprio a evitare questo?».


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