S. M. Licodia, spunta una crepa nel muro della scuola Chiuso l’edificio. «Pericoloso in caso di altre scosse»

Una crepa in un muro che si è formata improvvisamente e le infiltrazione d’acqua nel solaio. C’è questo alla base della scelta dell’amministrazione comunale di Santa Maria di Licodia di chiudere la scuola dell’infanzia di via Solferino. Dopo una verifica dei tecnici della protezione civile, la misura si è resa necessaria a scopo precauzionale.

Preoccupati molti genitori che, dopo un passaparola sui social, sono andati a prendere i bambini a scuola prima dell’orario di uscita. La crepa nel muro che separa i bagni da un corridoio è stata notata ieri mattina nella parte della parete in cui, da un primo sopralluogo effettuato il 6 ottobre qualche ora dopo il sisma, era stata notata solo una piccola lesione.

«Non è una questione strutturale ma potrebbe diventare pericoloso in caso di eventuali altre scosse di terremoto – afferma il dirigente dell’ufficio tecnico, Nino Mazzaglia – È probabile che la crepa si sia formata proprio a seguito delle continue micro-scosse che si sono registrate nei giorni a dopo l’evento di magnitudo più alta. Le infiltrazioni di acqua dipenderebbero – aggiunge – dalle abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi».

Invita alla calma il primo cittadino di Santa Maria di Licodia, Salvatore Mastroianni che lunedì è stato ricevuto a Roma, insieme ai sindaci di Adrano, Biancavilla, Paternò e Ragalna, dal vice premier Luigi Di Maio, per esaminare i danni derivanti dal sisma e i possibili interventi. «Chiedo ai genitori di non procurare allarmismo – dice Mastroianni – perché non c’è motivo e la scuola non corre grandi pericoli». Nel periodo in cui la scuola rimarrà chiusa, intanto, i bambini verranno distribuiti in altri edifici, probabilmente dell’istituto comprensivo Don Bosco


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