Aggressione De Felice, cosa si sa di ciò che è successo Diciottenne di estrema destra picchiato al volantinaggio

Una frattura allo zigomo destro e una prognosi di quaranta giorni. È di ieri la notizia che un ragazzo di 18 anni è stato picchiato fuori dall’istituto De Felice di piazza Roma, mentre faceva volantinaggio. A diffondere l’informazione è stato il sindaco di Catania Salvo Pogliese, che ha parlato di una «vile aggressione di un giovane militante di destra mentre svolgeva un volantinaggio, a opera di una trentina di studenti, a quanto sembra riconducibili ai centri sociali di sinistra». La storia, nel frattempo, è stata rilanciata da diverse testate e si rincorrono i comunicati di solidarietà e i post sui social che raccontano l’episodio, sebbene con alcune discrepanze, specie sui numeri. Proviamo, quindi, a ricostruire quanto è avvenuto sulla base delle testimonianze raccolte da più fonti.

Il volantinaggio all’ingresso di scuola
Il 18enne E. M. si trovava, insieme ad almeno un altro coetaneo, all’entrata dell’istituto De Felice di piazza Roma, in orario extrascolastico. In base a quanto riferito a scuola, i fatti si sono verificati prima del suono della campanella d’ingresso. Contemporaneamente, di fronte alla villa Bellini, si stava completando l’assembramento per il corteo antimafia organizzato dall’associazione Libera, che sarebbe partito di lì a un’ora proprio dallo slargo antistante il plesso. Per questo motivo ieri mattina di fronte alla struttura c’erano sia studenti del De Felice sia giovani provenienti da altri istituti scolastici e da associazioni e realtà politiche di diversa estrazione. 

E. M., attivissimo nella destra catanese, stava facendo volantinaggio per sponsorizzare la manifestazione di questa mattina promossa da Assalto studentesco. Si tratta di un’organizzazione giovanile di estrema destra, vicina allo spazio occupato Cervantes e al movimento neofascista Forza nuova. Il volantino era firmato «Coordinamento studenti identitari», che sembra essere presente in diverse scuole superiori catanesi. Per fare un esempio: al liceo classico Mario Cutelli, la lista Assalto studentesco avrebbe ottenuto il 30 per cento delle preferenze (oltre duecento voti), eleggendo un rappresentante d’istituto. La vittima, stando almeno al suo profilo Facebook, non nasconde le simpatie neofasciste: dai busti di Mussolini alle frasi fatte, fino alla citazione della scritta «Il lavoro rende liberi», in tedesco sul cancello del campo di concentramento di Auschwitz, da lui pubblicata in occasione della Giornata della memoria per le vittime dell’olocausto.

L’aggressione
Sulla ricostruzione dell’aggressione, il racconto è divergente. Alcuni giovani presenti questa mattina al corteo degli studenti identitari raccontano che il gruppo che stava effettuando il volantinaggio era composto da una decina di ragazzi della scuola. Personale in servizio al De Felice, invece, parla di un paio di volantinanti. Fonti vicine ai movimenti indipendenti di sinistra, invece, dicono che si trattava di tre ragazzi. Le discordanze sui numeri continuano: gli studenti raggiunti stamattina in via Etnea, durante il corteo nazionalista, raccontano che gli aggressori erano almeno trenta. Persone provenienti da ambienti della controparte, invece, ridimensionano i numeri: sarebbero stati una decina. Dalla questura di Catania e da fonti del De Felice, infine, non arriva alcuna quantificazione precisa: «Erano diversi, non sapremmo dire quanti», spiega personale scolastico. E dagli uffici di via Manzoni aggiungono: «Gli accertamenti della Digos sono in corso, stiamo raccogliendo le testimonianze per comprendere meglio la dinamica». Sono tutti concordi, però, sul fatto che l’oggetto del contendere fossero proprio i manifestini sul corteo di questa mattina. I due gruppi – certamente uno più numeroso dell’altro – avrebbero iniziato una discussione da cui sarebbe nata una rissa. 

Gli uni avrebbero tentato di strappare dalle mani degli altri i volantini, sarebbero poi partiti degli spintoni diventati pugni in faccia. E. M. è stato colpito al volto, mentre i coetanei che erano con lui non sarebbero intervenuti. «Quando lo hanno picchiato io c’ero – racconta uno studente del De Felice dello stesso movimento politico – Erano una trentina, hanno puntato lui perché era più attivo. Volevano i volantini, abbiamo detto di no e loro hanno aggredito lui». Alla domanda se lui fosse presente dall’inizio della lite, il giovane risponde: «Ero di spalle, non ho capito subito cosa stava succedendo». Sarebbe durato tutto qualche minuto e, immediatamente dopo, i gruppi si sarebbero dispersi. Il ferito avrebbe prima denunciato il fatto ai carabinieri ma la faccenda è passata, poco dopo, nelle mani della Digos.

La solidarietà
Questa mattina, una trentina di studenti ha sfilato in corteo da piazza Roma a piazza Università, nel corso della manifestazione per i cui volantini si è verificata l’aggressione. Tra i partecipanti, anche il responsabile locale di Fratelli d’Italia Manlio Messina. Tra le attestazioni di solidarietà, oltre a quelle del primo cittadino di Catania, molte sono arrivate pure da deputati ed ex deputati di centrodestra, da Forza Italia al partito di Giorgia Meloni. Comunicati ufficiali sono stati inviati da Forza Nuova, dal circolo Lega Catania identitaria e dai giovani leghisti della Sicilia orientale. All’ospedale Garibaldi centro di piazza Santa Maria di Gesù, i medici hanno diagnosticato al 18enne una frattura allo zigomo destro, giudicata guaribile in 40 giorni.


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