Crisi Abate spa, venduti a Md i 21 supermercati All’asta del tribunale è arrivata una sola offerta

Un’unica offerta, con il rialzo minimo deciso dal tribunale. Per 32 milioni e poco più di 300mila euro sono stati venduti all’asta 21 supermercati del gruppo Roberto Abate spa. In pratica, la maggior parte di quelli con il marchio Uno discount. Ad aggiudicarseli il gruppo Md, altra grandissima azienda del settore, con radici tra Bolzano e Caserta. Si conclude così questa parte della complicata crisi del colosso della grande distribuzione catanese, i cui pilastri si sono rivelati estremamente fragili. A partire dalla vendita del complesso di Etnapolis alla banca d’affari statunitense Morgan Stanley, le cose per l’impresa sono andate sempre peggio. Finché non è stato disposto il sequestro del suo patrimonio da parte della procura di Catania e, successivamente, è partita la procedura di vendita all’asta tramite il tribunale fallimentare. Nel frattempo, resta in piedi la procedura legata al concordato preventivo richiesto dalla Abate spa: il tribunale ha concesso due mesi di proroga per la documentazione, così su quel fronte c’è ancora da attendere. Di mezzo, poi, le storie delle 398 persone attualmente sotto contratto con la società: di loro e della cassa integrazione straordinaria si è discusso a un incontro – stamattina – al ministero per lo Sviluppo economico.

Dopo la vendita finalizzata questa mattina, il prossimo passaggio sarà il rogito dei beni da firmare davanti a un notaio, entro 30 giorni dall’aggiudicazione dell’asta. L’obiettivo di Md, stamattina presente tramite i suoi rappresentanti, è quello di aprire i punti vendita prima dell’inizio dell’estate. Ma i tempi sono piuttosto stretti: tra festività pasquali, 25 aprile e 1 maggio, è possibile che la documentazione possa essere siglata davanti a un professionista solo a partire dal 6 maggio. Cioè, tra venti giorni. Entro i limiti previsti, sì, ma facendo storcere il naso all’acquirente. Il gruppo Md, del resto, sui supermercati ormai ex Abate aveva puntato gli occhi da molto tempo. Tanto da avere presentato, ancora prima che venisse decisa la vendita all’asta, un’offerta di acquisto per lo stesso blocco di negozi. Non è dato sapere, però, se fosse superiore o inferiore rispetto a quella a cui adesso ha dato il via la giudice Alessandra Bellia.

I 32 milioni di costo complessivo attuale sono così suddivisi: 14 milioni per i 21 rami d’azienda (a cui andranno sommate eventuali spese per le rimanenze di magazzino); 14 milioni per i canoni di locazione; oltre un milione e 300mila euro a titolo di corrispettivo per i terreni a Sant’Agata Li Battiati e San Gregorio di Catania; e 830mila euro per il subentro in un contratto di compravendita per un fabbricato a destinazione commerciale con annesso tratto di terreno. I soldi guadagnati serviranno a garantire il pagamento dei creditori e a offrire basi più solide alla proposta di concordato. La questione occupazionale, però, resta viva: a seguito dell’asta transiteranno a Md 225 dipendenti. Ne rimangono fuori 173 (per lo più del comparto amministrativo, del deposito dei prodotti freschi e sostituti ferie senza fissa collocazione), per i quali – al momento – l’unica possibilità sono gli ammortizzatori sociali dello Stato. Ma questo è un capitolo diverso, come diversi sono gli attori che ne sono protagonisti: un ruolo di primo piano nella risoluzione della delicata vertenza lo avranno i sindacati. 

Ecco l’elenco dei supermercati venduti all’asta:

1. Uno D Gravina: via Etnea 18, Gravina di Catania, 15 dipendenti;
2. Uno D viale Ulisse: viale Ulisse 13, Catania, 18 dipendenti;
3. Uno D viale Vittorio Veneto: viale Vittorio Veneto 60, Catania, 14 dipendenti;
4. Uno D Calatabiano: via Garibaldi 177, Calatabiano, otto dipendenti;
5. Uno D Pedara: via Giovanni Verga 20, Pedara, sette dipendenti;
6. Uno D Adrano: via Pastore, Adrano, 14 dipendenti;
7. Uno D Acquicella: via Acquicella Porto 7, Catania, 14 dipendenti;
8. Uno D Balatelle: via Balatelle 15, Paternò, dieci dipendenti;
9. Uno D Belpasso: contrada Timpa magna, Belpasso, nove dipendenti;
10. Uno D Randazzo: contrada Campo re, Randazzo, dieci dipendenti;
11. Uno D Leonforte: via dei Cento Comuni d’Italia, Leonforte, sette dipendenti;
12. Uno D Piazza Armerina: contrada Bellia, Piazza Armerina, dieci dipendenti;
13. Uno D Valcorrente: Etnapolis, via Valcorrente 6, Belpasso, dieci dipendenti;
14. Uno D Giarre: viale delle province 70, Giarre, otto dipendenti;
15. Uno D Librino, viale Librino 15, Catania, dieci dipendenti;
16. Uno D Giarre: via Ruggero I 65, Giarre, dieci dipendenti;
17. Uno D Augusta: via Zuppello, contrada Monte Tauro, Augusta, nove dipendenti;
18. Uno D S. M. La Stella: contrada Cantagallo, Santa Maria La Stella (Aci Sant’Antonio), otto dipendenti;
19. Uno D Bronte: via Palermo, Bronte, sette dipendenti;
20. Uno D Paternò: via Sardegna, Paternò, dieci dipendenti;
21. Uno D Augusta: via Marina di Ponente, Augusta, 17 dipendenti.


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