Potenza-Catania 1-1, ecco chi sale e chi scende Pisseri torna superman, bene Di Piazza e Sarno

L’amaro in bocca rimane, per l’atteggiamento di una squadra che dopo dieci minuti di gioco ha praticamente rinunciato a giocare: nonostante tutto, l’1-1 conclusivo del Viviani è un buon viatico per la gara di ritorno dei quarti di finale dei playoff, prevista mercoledì al Massimino. Nella giornata di oggi spicca Matteo Pisseri: i suoi interventi sono stati decisivi per permettere al Catania di uscire indenne da Potenza. Sarno e Di Piazza si confermano un tandem prolifico: Rizzo e Marchese, invece, sono stati tra i meno lucidi.

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Matteo Pisseri: Dopo tante critiche e troppe prestazioni poco convincenti, Matteo Pisseri ritorna finalmente superman nella partita più importante disputata finora in stagione. La trasferta di Potenza era ostica, come confermavano i numeri: lui la affronta al meglio, esaltandosi due volte su Lescano nel primo tempo e superandosi al 90′ su un tocco sotto porta di Bacio Terracino. Sempre sicuro sulle palle alte e nelle uscite, non può nulla sulla rete del pareggio di França. Il Catania, per fare strada, ha anche bisogno di un Pisseri al massimo: oggi, per lui, promozione a pieni voti. 

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Vincenzo Sarno: Fin quando fiato e corsa hanno retto, Sarno è stato indispensabile. Partenza fulminea la sua, con l’assist al bacio che ha consentito a Di Piazza di battere di testa a rete per il vantaggio del Catania: dopo l’1-0 i rossazzurri hanno arretrato il baricentro e lui si è sacrificato anche in interdizione, cercando di sporcare le prime linee di passaggio avversarie e provando a fare ripartire la squadra con accelerazioni devastanti e lanci illuminanti. Esce a inizio ripresa, quando la spia della benzina si accende: le sue energie andranno gestite bene da Sottil in questo lungo tour de force.

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Matteo Di Piazza: Anche in questa occasione, così come contro la Reggina, il numero 32 del Catania si distingue per cinismo da vero bomber. Timbra infatti il cartellino alla prima occasione a disposizione, avventandosi come un falco sul cross di Sarno: il suo colpo di testa trafigge il portiere potentino che, in uscita, prova inutilmente a chiudergli lo specchio. Dopo il gol inizia per lui una partita di corsa e sacrificio, con la squadra che pensa solo a difendere il risultato. Le sue tre reti negli ultimi due impegni, però, dimostrano come l’attaccante di Partinico sia finalmente tornato ai suoi livelli: quelli che, per esempio, gli hanno consentito di partecipare da protagonista alle cavalcate promozione di Foggia e Lecce in Serie B.

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Giovanni Marchese: Il laterale nisseno gioca la sua decima partita consecutiva da titolare e, probabilmente, il logorio inizia a farsi sentire. Il numero 15 inizia bene ma, col passare dei minuti, va sempre più in difficoltà nonostante dalle sue parti si aggiri un giocatore come Coppola, inventato esterno di centrocampo solo per necessità. Marchese difetta di velocità e mobilità: non si vede mai in fase offensiva, rimanendo bloccato e soffrendo molto anche la mobilità di Guaita. Sottil lo intuisce e piazza sul laterale argentino il più fresco Baraye: anche le energie del terzino classe ’84 andranno gestite con sagacia da Sottil.

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Giuseppe Rizzo: Altra partita opaca per l’ex centrocampista di Salernitana e Reggina. Rizzo è di per sé un calciatore poco appariscente, che bada più alla sostanza che alla qualità. Oggi però gli è mancata anche la sua qualità migliore: a centrocampo, infatti, non si è fatta vedere la sua capacità nell’interdizione e negli inserimenti senza palla, cosa che ha contribuito a mandare in apnea il reparto mediano rossazzurro. Da un giocatore con le sue capacità si pretende sempre di più: rimandato a mercoledì sera.

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Alessandro Marotta: Tanta corsa e generosità per El Diablo rossazzurro, come sempre. A differenza di Di Piazza, però, Marotta non è riuscito a rendersi pericoloso in zona gol: non è solo colpa sua, dato che la squadra ha giocato l’intero incontro sulla difensiva, non permettendogli dunque di esaltare le sue qualità. Oggi, però, Marotta non è mai riuscito nel compito di fare salire la squadra, perdendo troppi duelli aerei e ritrovandosi a correre a vuoto, in rincorse spesso inutili sui difensori avversari. Ci attendiamo un calciatore più cinico in vista della gara di ritorno.


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