Anas, è rivoluzione totale dentro il comparto etneo Spostati anche alcuni dei citati dai funzionari pentiti

Una riorganizzazione interna che non conosce soste ma che, questa volta, assume i contorni di una vera e propria rivoluzione. Anche perché sullo sfondo c’è sempre un’inchiesta – Buche d’oro – che potrebbe arrivare al suo terzo, clamoroso, atto. Palcoscenico della vicenda il compartimento etneo Anas di via Basilicata. La società che si occupa delle gestione delle principali strade italiane è stata travolta, ormai da qualche mese, dal ciclone delle mazzette. Un vero e proprio connubio criminale, quello scoperto dai militari della Guardia di finanza etnea, che ha avuto come protagonisti alcuni tra i massimi funzionari del comparto con la complicità di un piccolo esercito di imprenditori. Disposti a mettere mano al portafoglio per risparmiare denaro nell’esecuzione degli appalti

L’ultimo provvedimento, che verrà diramato come ordine di servizio, entrerà in vigore dall’inizio di dicembre. A firmarlo, ancora una volta, è l’ingegnere Valerio Mele, responsabile della struttura territoriale di Anas Sicilia. I motivi fanno riferimento a una dicitura generica, ossia le «esigenze organizzative-funzionali» degli uffici etnei. Si tratta di un lungo elenco di nomi tra cui spiccano anche due dirigenti il cui cognome è finito nelle rivelazioni dei colleghi pentiti: cioè coloro che si sono autoaccusati di avere intascato le tangenti. 

Accuse tutte al vaglio degli inquirenti. Massimo Privitera prenderà il posto dell’ingegnere Daniele Licciardo come capo centro A dell’area gestione Rete Catania. Licciardo a ottobre aveva sostituito Antonino Urso, poi finito tra gli indagati. Cambio anche all’interno dell’area C con Nicola Tomasello che sostituisce Michelangelo Antonio Bentivegna, quest’ultimo dirottato allo staff del responsabile dell’area manutenzione programmata. 

L’architetta Emilia Vitanza sostituirà invece il geometra Giuseppe Pistritto, mentre William D’Angelo assume l’incarico di capo nucleo al posto del geometra Bartolomeo Ficili. Sostituiti pure Salvatore Caputo, Giovanni Di Maria e Giorgio Gugliotta. Al loro posto rispettivamente Giuseppe Guglielmino, Giuseppe Malara e Salvatore Marco Sotera. Alcune indiscrezioni indicano che a dare una accelerata in queste modifiche possa essere stato l’arrivo in Sicilia di Roberto Massi. L’uomo che dall’1 ottobre 2016 è responsabile della direzione tutela aziendale del gruppo Anas. Nel suo passato la scalata nelle gerarchie dell’Arma dei carabinieri con in mezzo una parentesi al ministero dello Sviluppo durante il mandato da ministro di Claudio Scajola. Per Massi affrontare un caso come quello della bomba giudiziaria scoppiata a Catania non è però una novità. Già negli anni scorsi il manager di Anas era stato chiamato a riordinare l’azienda dopo lo scandalo dell’inchiesta Dama nera


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