Piscina Paternò, verso gestione ponte. Poi il bando Soluzione dopo le proteste di cittadini e lavoratori

Si apre uno spiraglio per la riapertura della piscina comunale Giovanni Paolo II di Paternò chiusa all’utenza dalla fine di giugno. Nei giorni scorsi la Federnuoto Sicilia aveva comunicato la propria volontà di rinunciare alla gestione temporanea dell’impianto sportivo. Qualche settimana prima, però, a seguito di un incontro tra l’amministrazione comunale e la federazione, il presidente Sergio Parisi aveva dato una disponibilità di massima a gestire la struttura ma solo dietro la pubblicazione di un bando e dell’aggiudicazione. Per una gara pari a circa otto milione di euro e un affidamento dell’impianto per 15 anni

Il sindaco Nino Naso dopo la comunicazione della Federnuoto è corsa ai ripari approvand una delibera di giunta in cui vengono dettate le linee guida per la gestione a carattere temporaneo della piscina comunale. Ossia una manifestazione pubblica di interesse «per garantire l’attività sportiva a quella parte di popolazione che non potrebbe spostarsi in impianti dislocati al di fuori del territorio comunale, anche in considerazione della valenza sociale che riveste l’attività della piscina – si legge della delibera votata dall’intera giunta, ad eccezione dell’assessore allo sport Vito Rau – la giunta comunale ha ritenuto procedere ad un affidamento temporaneo per la gestione dell’impianto natatorio, affinché sia garantita l’apertura al pubblico della struttura in tempi brevi, fissata al 20 dicembre 2019»

Da quanto si evince ci sarebbero alcune società sportive affiliate alla Fin che sarebbero interessate ad intervenire per una gestione ponte dell’impianto. Da premettere che nella delibera la giunta comunale ha specificato che l’espletamento delle procedure di gara dovrà avvenire non oltre il 30 settembre 2020. Tuttavia la problematica piscina ha provocato anche un scontro politico senza precedenti. La commissione consiliare allo sport ha chiesto la convocazione urgente e straordinaria del Consiglio comunale proprio per trattare la vicenda. Tredici i consiglieri firmatari, di maggioranza e opposizione, che ne hanno fatto richiesta (Alfredo Sciacca, Guido Condorelli, Anthony Distefano, Roberto Faranda, Agata Marzola, Giuseppe Orfanò, Patrizia Virgillito, Claudia Flammia, Marco Gresta, Martina Ardizzone, Giuseppe Lo Presti, Tuccio Paternò e Giovanni Giangreco). 

La lunga chiusura della struttura e gli sviluppi degli ultimi giorni hanno provocato una scia di polemiche, non solo politiche, ma anche dei lavoratori che si ritrovano per il momento senza impiego. Un malessere che si è concretizzato qualche giorno addietro con un sit-in di protesta da parte di oltre un centinaio di persone, che si sono riunite dinnanzi al cancello d’ingresso della piscina.


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