Il centrodestra dovrebbe schierare qualche lista in più rispetto al centrosinistra. Ecco la conta e le scelte del gruppone di candidati e mister preferenze che non vogliono mollare Palazzo degli elefanti. Dai casi Bottino e Nicotra, ad alcuni ritiri illustri, fino al passaggio di consegne dinastico di Lombardo, Sofia e Gelsomino
Comunali, le manovre del partito dei consiglieri Uscenti con Pogliese, senza dimenticare Bianco
Il pallottoliere è ancora in aggiornamento, ma la tendenza pare definita. La calamita Pogliese ha funzionato sì, senza però spadroneggiare come ci si aspettava. Le pagliuzze sulla carta, i consiglieri comunali uscenti e ricandidati, si sono ricollocati tanto da una parte, quanto d’altra. In un quadro che i confini invalicabili fra partiti li ha del tutto rimossi, non è corposo il vantaggio del centrodestra in una speciale classifica: il numero di consiglieri in cerca di un nuovo mandato ospitati in coalizione. Anche il centrosinistra senza simbolo Pd di Enzo Bianco tiene duro, ed è nutrita la rappresentanza di inquilini di Palazzo degli elefanti che prenderà posto fra le due liste patrocinate dai dem di lungo corso e dal sindaco – Con Bianco per Catania e Patto per Catania-Primavera – e i contenitori del duo Luca Sammartino–Valeria Sudano, cioè Catania 2.0 e Voce civica-Cambiamento reale. L’ex Megafono Ersilia Saverino dovrebbe invece essere l’unica uscente accolta in Catania attiva, la lista patrocinata dal deputato regionale Anthony Barbagallo. Tutto di esordienti, al contrario, dovrebbe essere il plotoncino de I progressisti, lista coordinata dall’assessore ex comunista Orazio Licandro.
Sotto le insegne Con Bianco andranno Mario Crocitti, Elisabetta Vanin e, dai dem, Lanfranco Zappalà e forse Giovanni D’Avola. Dopo la sbandata nel centrodestra di pochi mesi fa, quando alle Regionali ha sostenuto Nello Musumeci da candidato Ars nell’Udc, anche Francesco Petrina dovrebbe candidarsi in questa lista. Chi non sarà qui, andrà nel Patto dove, molto probabilmente, ci sarà anche il candidato della moschea di Catania Ismail Bouchnafa. Ballano ancora i due-tre candidati consiglieri che avanzerà l’area laburista-Cgil di Concetta Raia e Angelo Villari mentre alla squadra, poche ore fa, si è aggiunto l’ex Megafono Daniele Bottino, su cui i bisbigli si sono sprecati. Malgrado gli intensi contatti specie in direzione Forza Italia, l’uscente ha optato per gli inviti del centrosinistra cui, d’altronde, era rimasto allineato fino all’ultimo, leggasi voto sul Bilancio 2018. A un passo e anche più dal ritiro, invece, sarebbero la presidente del Consiglio Francesca Raciti, scottata dal flop delle Politiche, Nino Vullo, Beatrice Viscuso, Erika Marco e l’assessora Maria Ausilia Mastrandrea.
La squadra degli uscenti area Bianco la completa il gruppone di Sammartino. Rosario Gelsomino lascia piazzando il figlio Peppe in Catania 2.0, blindato dal tandem con l’ex candidata alla Camera Francesca Ricotta. Nella stessa lista dovrebbero posizionarsi anche l’ormai ex lombardiano Vincenzo Parisi, Michele Failla, Antonino Manara. Orbitano sul secondo contenitore sammartiano, Cambiamento reale, Giuseppe Catalano e Giuseppe Musumeci, mentre l’assessore Nuccio Lombardo si ritira in favore della figlia Viviana.
Nel centrodestra, il candidato Salvo Pogliese avrebbe deciso di maneggiare il delicato – perché molti di loro, in aula, si erano allineati alla maggioranza di Bianco – dossier uscenti con una scelta precisa: la collocazione nelle due liste civiche di area forzista Salvo Pogliese sindaco e In campo con Pogliese. Nella prima spazio a Salvo Giuffrida, finora vicino a Sammartino, e quasi certamente a Carmelo Nicotra, da poco fuoriuscito da Fratelli d’Italia, in accoppiata con Sonia Agata Sofia, figlia del veterano bianchista Carmelo. Nicotra non si ritira, al contrario di quanto ventilato all’indomani dello scontro con Manlio Messina.
Sammartiniani che dovrebbero ritirarsi, sostenendo però Pogliese con candidati a loro riconducibili, sarebbero Giovanni Marletta e Tuccio Tringale. Nella seconda civica, In campo, ad oggi figurano Andrea Barresi di Grande Catania e gli ex Mpa, prima passati con Bianco e ora rientrati nel centrodestra, Francesco Trichini e Maurizio Mirenda. Santi Bosco è l’unico uscente che al momento ha prenotato un posto in Forza Italia, lista che pare prospettarsi come assai competitiva. Pronto il ritorno dell’ex assessore Mpa Mario Indaco, ma tanti saranno anche gli esordienti.
Un tris di uscenti lo piazzerà Grande Catania, lista ispirata dall’ex governatore Raffaele Lombardo. Ai fedelissimi Giuseppe Castiglione e Sebastiano Anastasi si aggiunge un altro leader dell’opposizione consiliare, il vicepresidente Sebastiano Arcidiacono. Che, d’altronde, il suo passato da lombardiano non l’ha mai rinnegato. Altri tre volti della consiliatura che si conclude dovrebbero esserci anche in casa Udc: Carmelo Sgroi, Salvatore Tomarchio e, forse, Alessandro Porto. Accanto a loro anche l’assoluta novità dei candidati del Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi.
Fratelli d’Italia, dopo la rottura con Nicotra, fa spazio ad oggi al solo Francesco Saglimbene, ma il coordinatore Manlio Messina, non ricandidato, tiene caldo il posto per un secondo uscente. Presenta il simbolo anche il movimento del governatore Nello Musumeci Diventerà Bellissima: capitanerà il gruppo l’uscente Alessandro Messina, uno dei più votati nel 2013, seguito dal consigliere subentrato da poco Rosario Laudani (unico in aula a rappresentare il partito) e, fra gli altri, da un candidato consigliere che ci riprova, Manfredi Zammataro.
Catania in Azione, come anticipato da MeridioNews, è la lista pogliesiana nata dalla fuga dal centrosinistra di Catania futura, l’area del deputato renziano Nicola D’Agostino. Non si ricandidano, però, né Agatino Lanzafame né Carmelo Coppolino, reduci entrambi dalle Regionali. Gli uscenti così sono solo due: Salvo Spadaro e Massimo Tempio. La Lega, infine, sulla scheda ci sarà, ma le stringenti direttive del neo commissario Stefano Candiani restringono i margini di manovra: nessun candidato con esperienze politiche pregresse dovrebbe andare nel Carroccio.
Fuori dai principali schieramenti restano Riccardo Pellegrino, che continua la sua marcia da aspirante sindaco autonomo, e Niccolò Notarbartolo, smarcatosi dopo il tramonto della sua possibile candidatura per la sinistra e, ancora prima, unico uscente che poteva candidarsi con il civico Emiliano Abramo. Zero uscenti, come naturale, nel Movimento 5 stelle che oggi presenta il candidato sindaco Giovanni Grasso.