La procedura di licenziamento collettivo era prevista per la prossima settimana. L'azienda, intanto, sta valutando la possibilità di vendere il marchio e lo stabilimento. «Appello alla Regione per ricollocare gli operai», spiegano dalla Cisl
Caso Dacca, cassa integrazione per 100 lavoratori Richiesta è stata accolta dal ministero del Lavoro
Dodici mesi di cassa integrazione per 100 lavoratori della Dacca. È quanto emerso oggi durante l’incontro in prefettura per la situazione dell’azienda di Aci Catena. Per anni leader nella produzione di stoviglie di plastica, salvo poi chiudere i battenti a dicembre dello scorso anno. L’ok del ministero del Lavoro, come spiega in una nota la Cisl, di fatto permette di rinviare la procedura di licenziamento collettivo prevista per la prossima settimana.
Il sindacato, tuttavia, chiede un serio intervento da parte della Regione: «Così da sostenere direttamente le politiche attive del lavoro che l’azienda non può affrontare e che sono propedeutiche per l’erogazione della misura di sostegno al reddito. Stato e Regione aiutino le aziende siciliane del settore a riconvertirsi in vista delle misure plastic free». Sul punto il prefetto Claudio Sammartino si è detto disponibile a essere parte attiva ai ministeri del Lavoro e dell’Economia e alla Regione per sollecitare il buon esito di questi progetti. Intanto il prossimo 25 giugno ci sarà un incontro nei locali del Comune di Aci Catena per un confronto con la deputazione regionale.
A incidere sul tracollo dell’azienda sono stati molteplici fattori. Dalla crisi della grande distribuzione organizzata, con il caso Abate, fino alla svolta relativa alla diminuzione nell’utilizzo della plastica. L’azienda, nata nel 1971 già ad agosto dello scorso anno aveva operato una riduzione di personale di 31 lavoratori.