La pacata esultanza per la legge Salva Catania «Necessari sacrifici, è meno di ciò che serve»

«E quindi uscimmo a riveder le stelle. Senza doppi sensi». È la frase, per metà presa in prestito dalla dantesca Divina commedia, detta tra il serio e il faceto dal segretario generale della Cisl di Catania Maurizio Attanasio a dare il senso della conferenza stampa di questa mattina a Palazzo degli elefanti, convocata all’indomani del via libera definitivo del Senato alle norme Salva Catania. «Non vi nascondo la grande soddisfazione e l’emozione per questo tassello di un mosaico fondamentale per la nostra città», ha esordito il sindaco Salvo Pogliese

Le norme per salvare Catania dal dissesto finanziario sono diventate legge. Così, al capoluogo etneo arrivano 475 milioni di euro a fondo perduto dopo quello che il primo cittadino ha definito un «periodo in cui abbiamo vissuto il dramma del dissesto e della mancanza di liquidità». Questi fondi, adesso, serviranno per il pagamento delle rate dei mutui. Non solo i soldi che entreranno, a permettere di fare un sospiro di sollievo è anche la riduzione del cinque per cento dei contratti per le forniture di beni e servizi. «Abbiamo lottato strenuamente e, adesso, questo passo rappresenta la vittoria di tutta la città, di ogni componente delle forze politiche di maggioranza e opposizione – precisa Pogliese – Abbiamo remato tutti verso la stessa direzione e fatto squadra per ottenere un risultato che va oltre ogni nostra più rosea aspettativa».

Dopo un tiro alla fune per intestarsi la battaglia per il salvataggio della città in default con a un capo i pentastellati e all’altro i leghisti, questa mattina attorno al tavolo della sala della giunta del Comune sono seduti tutti insieme. Alla destra del sindaco c’è l’assessore (leghista) Fabio Cantarella e alla sinistra il vicesindaco Roberto Bonaccorsi. Più decentrati ci sono altri componenti della giunta (Barbara Mirabella, Alessandro Porto, Sergio Parisi), le pentastellate Tiziana Drago, Simona Suriano e Maria Laura Paxia. Assenti giustificati – che il sindaco non dimentica di nominare e ringraziare – sono Raffaele Stancanelli, Nunzia Catalfo e Dino Giarrusso. «Saluto idealmente e ringrazio affettuosamente – dice a più riprese il primo cittadino – anche Stefano Candiani (il commissario del Carroccio, ndr) e Matteo Salvini». 

Una boccata di ossigeno, ma i tempi duri per Catania non sembrano essere finiti. «Dobbiamo attuare delle scelte, anche radicali, eliminando gli sprechi senza fare macelleria sociale. Oggi festeggiamo la vittoria di tutta la città – ribadisce Pogliese – ma dobbiamo rimboccarci le maniche perché non abbiamo ancora risolto tutti i problemi di Catania». Il prossimo punto all’ordine del giorno è, infatti, il bilancio stabilmente riequilibrato che doveva essere pronto già all’inizio dello scorso maggio. «Abbiamo bisogno ancora di qualche mese di tempo – puntualizza l’assessore al Bilancio – Da oggi iniziano i sacrifici perché è vero che abbiamo ottenuto più di quello che immaginavamo ma è comunque molto meno di quello che ci serve per riequilibrare il bilancio». 


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