Saltano i dirigenti a contratto, tutti gli incarichi ad altri Ora il capo dei vigili si occuperà anche di fondi europei

Il comandante della polizia municipale dovrà occuparsi anche di ambiente e politiche comunitarie. L’ingegnere che finora si occupava dei Servizi informavi ora sarà anche a capo della direzione Patrimonio e partecipate. L’ex capo dei vigili, adesso al vertice delle Risorse umane, aggiungerà ai suoi incarichi anche il gabinetto del sindaco. L’architetta che seguiva la Protezione civile avrà anche l’Urbanistica. Chi si occupava delle Attività produttive d’ora in avanti dovrà buttare un occhio anche sul cimitero. Al dirigente dello Sport vanno gli Affari istituzionali. E, in ultimo: l’avvocato detentore della Cultura dovrà affiancarle i numeri della Ragioneria generale

Da grandi poteri derivano grandi responsabilità. I sette dirigenti a cui sono toccate in dote le direzioni dei loro colleghi lo sanno benissimo, e non nascondono la preoccupazione. Il 30 settembre 2019 sono stati interrotti gli incarichi dirigenziali a tempo determinato del Comune di Catania e, senza il bilancio stabilmente riequilibrato, non è possibile né prorogarli né dare seguito ai bandi necessari per sostituirli. Il risultato è che le colonne portanti di Palazzo degli elefanti ieri hanno salutato i colleghi e sono tornati alle loro vite pre-amministrazione comunale di Catania. 

Via Lara Riguccio, la direttrice dell’Ecologia, colei a cui è toccato il peso della spazzatura dopo gli arresti che hanno sconvolto il precedente assetto organizzativo. Via Clara Leonardi, la professionista di ferro a cui la Ragioneria si è affidata negli anni tempestosi che hanno preceduto il dissesto economico-finanziario. Via Biagio Bisignani, l’ingegnere urbanista messo anche a capo della Srr, del quale il sindaco Salvo Pogliese tesse le lodi ogni volta che può. Via Giuseppe Ferraro, il sempre presente capo di gabinetto del primo cittadino, anche lui alla porta nell’attesa che le acque si calmino. «Ora ho finalmente un po’ di tempo libero», scherza qualcuno che si sente in animo di fare ironia.

La stessa predisposizione non l’hanno, di certo, i sostituti. Chiamati a una «temporanea copertura delle posizioni dirigenziali scoperte», che si traduce in faldoni e faldoni che si accatastano sulle loro scrivanie. Così a Stefano Sorbino, avvocato e comandante della polizia municipale, vanno parte dei compiti che aveva Riguccio. Politiche per l’ambiente e l’energia, gestione autoparco, fondi strutturali e politiche comunitarie: niente a che vedere con il corpo dei vigili urbani, cui adesso dovrà affiancare altri interessi. All’ingegnere Maurizio Consoli, uomo dell’E-government e dei progetti per la Smart city, toccheranno anche il Patrimonio e le Partecipate. Incarico delicato, in tempi di dissesto e vendita del patrimonio.

Pietro Belfiore, comandante dei vigili prima di Sorbino, era già direttore delle Risorse umane e della Presidenza del Consiglio, oltre che vicesegretario generale. Da oggi, stando agli atti firmati dal primo cittadino, sarà anche direttore del gabinetto del sindaco. Maria Luisa Areddia che fino a ieri si occupava della direzione Protezione civile e pubblica incolumità, avrà anche sotto di sé tutta l’Urbanistica. E tra qualche giorno dovrebbero arrivare in Consiglio comunale due delibere estremamente rilevanti, per entrambi i suoi settori di riferimento: il catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco (Protezione civile) e le direttive generali per il futuro piano regolatore (Urbanistica).

L’avvocato Francesco Gullotta, già direttore delle Politiche sociali e della Cultura, prenderà in mano ciò che fu di Clara Leonardi e dovrà iniziare a barcamenarsi tra le cifre della Ragioneria. Ufficio chiave nel momento in cui tutto il personale è focalizzato sul bilancio stabilmente riequilibratoancora latitante a quasi un anno dalla dichiarazione del dissesto economico-finanziario. Come se non gli bastasse ciò di cui deve già occuparsi, a Gullotta è stata affidata anche la direzione Manutenzioni. All’ingegnere Fabrizio D’Emilio, direttore delle Attività produttive, vanno i Lavori pubblici. E, per concludere: a Paolo Italia, direttore dello Sport e della Pubblica istruzione, vengono assegnati anche gli Affari istituzionali. 

La speranza è che a nessuno di loro venga neanche un raffreddore. Così tanti compiti, tutti insieme, non sono compatibili con una eventuale malattia. Né, tanto meno, con una macchina amministrativa che funzioni. Controindicazioni del dissesto.


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