Rotatoria di Bicocca, altra gara per completare i lavori Anas alla ricerca della ditta che dovrà riaprire il cantiere

Due anni e pochi giorni dopo l’avvio del cantiere, i lavori per la rotatoria Bicocca e l’intersezione tra Asse dei servizi e tangenziale di Catania saranno nuovamente al centro di una gara d’appalto. Un’ipotesi che, a gennaio 2020, quando vennero messi in azione i mezzi per la prima volta, a cui nessuno avrebbe pensato, ma che con il passare del tempo si è presentata all’orizzonte di pari passo con l’incapacità della Mit Costruttori – la ditta di Adrano che aveva vinto l’appalto indetto da Anas – di completare l’opera. Questa mattina sono stati pubblicati i documenti della nuova gara per il completamento dei lavori: base d’asta di 1,4 milioni e termini per formulare l’offerta che scadranno a mezzogiorno dell’11 gennaio. Una dozzina di giorni che serviranno alle imprese per prendere visione degli atti di gara e proporre il ribasso sulla base d’asta. A incidere nell’aggiudicazione, infatti, sarà soltanto l’aspetto economico. 

Chi vincerà i lavori avrà poi meno di tre mesi per portarli a compimento. Sono 80 i giorni di cantiere previsti, con la possibilità per la stazione appaltante di chiedere di lavorare anche in orario notturno. La speranza è che stavolta non ci siano intoppi. A incidere nel caso della Mit Costruttori sarebbero state le difficoltà finanziarie vissute dalla società. Ritardi che hanno dato il la a polemiche tra l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e la società che da una settimana è presieduta dal generale Edoardo Valente. Di certo non un fatto nuovo in questi anni, con il governo Musumeci che ha più volte criticato l’operato di Anas in giro per la Sicilia.

Proprio Falcone, in primavera, aveva dato un ultimatum fissando a fine maggio il termine per completare i lavori. La data fu abbondantemente sforata e i lavori di fatto mai ripresi con continuità, fino a portare Anas alla decisione di rescindere il contratto con Mit Costruttori. La stazione appaltante aveva fatto sapere di essere intenzionata ad affidare il cantiere a una delle imprese già coinvolte in uno degli accordi quadro promossi. Così però non è stato e la scelta si è spostata su una gara aperta con il criterio del minor prezzo. La decisione, stando a quanto appreso da MeridioNews, sarebbe scaturita dal fatto che le ditte interpellate non abbiano assicurato di riuscire a completare i lavori in un tempo inferiore a quelli previsti dalla gara.


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