Misterbianco, ipotesi scioglimento Comune per mafia Giarrusso: «Fatti gravissimi, solleciteremo il ministro»

«Di fronte a fatti come questi, a mio avviso si può procedere con lo scioglimento per mafia per direttissima». Il senatore Mario Giarrusso, componente della Commissione nazionale antimafia ed esponente etneo del Movimento 5 stelle, salterebbe anche la fase dell’ispezione dei commissari prefettizi. Secondo lui, ci sono già tutti i presupposti affinché si faccia tabula rasa degli organismi del Comune di Misterbianco, dopo l’arresto del vicesindaco Carmelo Santapaola. Il politico 49enne è finito ai domiciliari, questa mattina, nell’ambito dell’operazione antimafia Revolution bet 2, che ha fatto scattare le manette attorno ai polsi di 21 persone, accusate a vario titolo di avere favorito gli affari della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano attraverso il business delle scommesse online illegali. Il vice di Nino Di Guardo sarebbe stato il reale gestore dell’agenzia di scommesse Orso bianco caffè di via Milano, nel quartiere di Monte Palma, assieme a tre nomi il cui rilievo mafioso, per i magistrati, non è in discussione: Carmelo, Giuseppe Gabriele e Vincenzo Placenti, che sarebbero il vertice di un gruppo in grado non solo di gestire lucrose attività commerciali ma anche di garantire supporto elettorale. Per farla breve: soldi e voti.

«Adesso siamo al governo – continua Giarrusso – solleciteremo subito il ministero dell’Interno affinché intervenga». Una presa di posizione nettissima e, stavolta, forte della concreta possibilità di incidere. «Quando si è trattato del Comune di Catania e dei dubbi su un intero quartiere (Librino, ndr), la commissione antimafia si è mossa in maniera troppo tiepida. Abbiamo solo sollecitato la prefetta di allora (Maria Guia Federico, ndr) affinché facesse un accesso ispettivo agli atti amministrativi, cosa che poi non è avvenuta». Erano, però, tempi diversi e diverse erano le maggioranze di governo. Adesso che a comandare sono anche i pentastellati, la spinta dell’«onestà» professata dai grillini ha il primo vero banco di prova in Sicilia. «Noi non lasceremo correre», garantisce il senatore Giarrusso.

Nel frattempo, il cellulare di un’altra illustre componente catanese della commissione antimafia di Palazzo San Macuto squilla a vuoto: è quello della senatrice Valeria Sudano, oggi democratica ieri componente di Articolo 4, co-protagonista della scalata apparentemente inarrestabile del deputato regionale Luca Sammartino. Del resto, Carmelo Santapaola negli ultimi anni si era scoperto fervente sammartiniano: le foto immortalano il divo delle 32mila preferenze abbracciare Santapaola e il sindaco misterbianchese Nino Di Guardo, alla cui causa le liste patrocinate da Sammartino e dal vicesindaco dimissionario devolvono, nel complesso, oltre cinquemila voti. Di Guardo oggi si diceva stupito dell’arresto e speranzoso che il suo numero due riesca a dimostrare la sua innocenza in tribunale. 


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