Università bandita, studenti temono il calo delle iscrizioni «Serve garante di trasparenza per vigilare su irregolarità»

«Se non vogliamo far finta di cambiare per non cambiare nulla, dobbiamo modificare lo statuto. Giacomo non ha avuto il coraggio di andare fino in fondo, ma io mi auguro che il nuovo rettore lo avrà». A parlare è Massimo Trovato, ordinario al dipartimento di Matematica e Fisica dell’ateneo catanese. Di fronte a lui, tra i partecipanti, ci sono anche due dei candidati alle elezioni del nuovo Magnifico, Agatino Cariola e Francesco Priolo. Il Giacomo cui fa riferimento è l’ex rettore Pignataro, coinvolto – insieme anche al suo predecessore Antonino Recca e al suo successore Francesco Basile – nell’ambito dell’inchiesta Università bandita che ha scoperchiato un sistema di clientelare fatto di concorsi cuciti su misura.

«E non voglio sentire “poi ci pensiamo” perché – aggiunge Trovato nel suo intervento durante l’assemblea pubblica dal titolo Università bandita? Ribaltiamola! promossa dall’associazione Link – Studenti indipendenti – perché altrimenti smetto di votare il meno peggio e vado al mare». Quasi due ore di confronto nell’aula 67 del dipartimento di scienze umanistiche, tra pochi ragazzi e un nutrito corpo docente per discutere delle elezioni estive dopo lo scandalo giudiziario che ha travolto l’ateneo. L’incontro diventa anche un’occasione per avanzare proposte e possibili soluzioni. Uno scenario da cui emerge la voglia di cambiare rotta

Al centro del dibattito, oltre alle modifiche dello statuto, c’è stata la riforma Gelmini che «accentrando tutti i poteri nelle mani del rettore e realizzando una verticalizzazione esagerata ha avuto esiti disastrosi». A preoccupare il corpo studentesco anche l’eventuale calo di iscrizioni da cui potrebbe derivare un aumento delle tasse. «L’inchiesta ha scosso l’intera comunità accademica», spiega Alessio Grancagnolo di Link, noto alle cronache per un diverbio con l’ex rettore Pignataro a margine di un dibattito con l’allora ministra delle Riforme Maria Elena Boschi in occasione della campagna referendaria sulla riforma costituzionale varata dal governo Renzi.

«Il sistema era estremamente opaco e in certe circostanze riascoltare le intercettazioni è molto inquietante – dice l’esponente di Link – Non mi serve una sentenza passata in giudicato. Pensare che alcuni docenti titolati siano stati spinti a ritirare la propria candidatura al concorso perché destinato a un soggetto predeterminato o, ancor peggio, pensare che le associazioni studentesche possano essere complici del sistema mi trasmette molta preoccupazione». Anche per questo, per l’associazione studentesca è importante proporre una svolta: «Serve un garante della trasparenza – sostiene Grancagnolo – un osservatorio che si occupi di analizzare le procedure concorsuali e vigilare sulle eventuali irregolarità per segnalarle alla magistratura. Un organo deputato a funzioni analoghe sarebbe già previsto dallo statuto e, prima ancora, dalla tanto criticata legge Gelmini». Istituito in ogni università, il Collegio di disciplina, composto da professori universitari e da ricercatori a tempo indeterminato in regime di tempo pieno, svolge la fase istruttoria dei procedimenti disciplinari e esprime parere conclusivo. L’avvio di qualunque procedimento disciplinare spetta comunque al rettore

Seduti tra le ultime file ci sono due dei cinque candidati, Agatino Cariola e Francesco Priolo. Quest’ultimo, nel suo conciso intervento ha detto che «negli ultimi dieci anni, l’università del Sud è stata sotto attacco. È vero – prosegue il componente del senato accademico da novembre 2018 che è stato il primo a presentare la propria candidatura – non bisogna nascondere la polvere sotto il tappeto, ma dobbiamo avere la capacità di trasformare con la trasparenza il sistema Catania in un laboratorio». L’adranita Cariola, docente ordinario di Diritto costituzionale al dipartimento di Giurisprudenza – l’ultimo in ordine di tempo a ufficializzare la propria candidatura – ha spiegato che «l’organo competente per il procedimento disciplinare è il rettore, ma a seguito delle dimissioni di Francesco Basile, manca la struttura di vertice e decisoria. Il compito di procedere a sanzioni spetterà alla nuova governance». 

Una patata bollente, dunque, che potrebbe finire nelle mani dello stesso docente di giurisprudenza. Che, però, non cede alle pressioni di chi vorrebbe il rinvio delle elezioni. «C’è un regolamento che prevede termini e modalità e va rispettato. Occorre al più presto ristabilire la governance ordinaria». E sulla soluzione avanzata da Angelo Crimi, presidente dell’associazione studentesca La Finestra, che ha proposto la trasformazione del sistema elettorale per il rettore in elezione diretta, Cariola fa una smorfia e spiega che «sebbene i migliori valutatori dei professori siano gli studenti, affidare le elezioni del rettore a frequentanti e non, mi sembra una soluzione che va studiata e non applicata». Infine, il candidato lancia un appello alla magistratura: «Non tutti i processi sono uguali. Università e territorio non possono stare per un decennio sotto la scure del sospetto, altrimenti da Università bandita rischiamo di diventare Università deserta».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]